Quella camicia di forza di David Lynch di Claudia Papaleo 2/3
Le sue pellicole sono fruste per la ragione che pian piano si consuma,
come se, Alice nel paese delle meraviglie, fosse condannata e non trovare
mai la strada per uscire dal labirinto di siepe in cui è inavvertitamente
entrata, un labirinto in cui il caso è la bussola e per sopravvivere è
necessario lasciare che l'emotività regni sovrana affinché, percorrendo strade
apparentemente disconnesse, ogni singolo cavillo dell' irrazionale sia
risvegliato da scene che respirano vita propria, seppur parti di un
grande disegno cui la coscienza fa da carta. Nelle opere di Lynch essa si
svela come una vecchia bevitrice di assenzio, una visionaria che concede in
prestito meravigliose bugie in cui si vivono utopie clandestine, fino a
che il senso di colpa scoverà quel nascondiglio come un usuraio venuto a
reclamare i suoi interessi, perché l'anima sia lasciata ad asfissiare
nel marciume della verità. (Mulholland Drive)
Quello strozzino può anche significare il risveglio dalla vita, per
tornare ad un reale fatto di giardini perfettamente potati, staccionate bianche
e tulipani rossi in cui esso non è che un letargo nell'attesa incessante
dell'ultimo giorno della stagione della noia. (Blue Velvet).
Tuttavia la coscienza può anche farsi tranello fatale, tramutandosi in
una sorta di camaleonte impazzito che striscia su flussi emozionali
estranei cui ruba l'aspetto, che la contaminano della loro putrefazione e che la
scherniscono come giullari malefici (Inland Empire).
Così, lungo queste strade perdute, la mente incontrerà splendide donne
uscite dai camerini della perversione, vampire pronte a succhiare i
frutti della tentazione e dell'amore, per poi lasciare che questo muoia su se
stesso diventando un sentimento sempre più raggrinzito. Esse possono
sembrare biondi manichini nella loro elegante casa delle bambole, dove
ad inventare la storia non è una bambina, bensì un regista che fa godere
loro il terrore e il gusto sottile del tradimento, decidendo per queste
creature atteggiamenti che proclamano l'eleganza e la pulsione erotica regine
assolute.
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(articolo pubblicato il 31/03/2007)
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