Uzumé che danza, l'estetica della meccanicità di Riccardo Mazzoni 1/3
Intervista a Maria Grazia Sarandrea
Roma. Lo spettacolo Uzumé che danza, andato in scena al Teatro Italia il 31 marzo scorso, rappresenta un prodotto intellettuale di pregio.
Lo spettacolo prende ispirazione da una storia narrata nell'antico testo giapponese Kojiki: la dea del sole Amaterasu, offesa dal fratello, si rinchiuse nella caverna rocciosa e le divinità del cielo, preoccupate per il buio improvviso, affidarono a Uzumé, la danzatrice sacra, il compito di riportare il sole sulla terra. La danza di Uzumé suscitò l'ilarità delle divinità e la curiosità di Amaterasu, che dischiuse la porta della caverna e i suoi raggi tornarono ad illuminare il cielo. Dalla trama Maria Grazia Sarandrea, ideatrice, coreografa e regista dello spettacolo, ha tratto una rappresentazione che fonde insieme diverse culture, innanzi tutto quella occidentale e orientale.
(articolo pubblicato il 15/04/2007)
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Maria Grazia Sarandrea
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