Roma, citt� dei teatri...invisibili? di Mascha Samarelli 2/2
Malgrado ci�, Roma � oggi un territorio ricco di idee, in cui si avverte un grande movimento, un'offerta ampia e di qualit� e un pubblico attento. Si pensi alle rappresentazioni che prendono vita in spazi alternativi, teatri di quartiere o centri autogestiti (Teatro di Tor Bella Monaca, Rialto, Strike, Furio Camillo), spesso fuori dai grandi circuiti distributivi. L'attenzione da parte delle istituzioni per questo mondo teatrale sommerso � purtroppo solo stagionale, come dimostrano le sempre pi� numerose manifestazioni romane ("Enzimi", "Esplor/Azioni", "Romaeuropa Festival", "Le vie dei Festival"), che aprono ogni anno le porte a realt� emergenti della scena indipendente italiana e straniera.
Come rendere dunque visibile l'invisibile? Il convegno "Teatrinvisibili", organizzato da Triangolo Scaleno Teatro con il patrocinio della Provincia di Roma e svoltosi nel gennaio 2006 al Teatro Palladium della Garbatella, ha avuto come obiettivo proprio quello di portare alla luce le tante realt� teatrali del territorio, affrontando il fenomeno dell'autoproduzione. L'incontro ha portato alla conoscenza di un mondo sommerso fertile e produttivo, che desidera qualcosa di nuovo, di "altro". Il progetto ha schedato circa 150 realt� teatrali romane e fatto affiorare le innumerevoli difficolt� che esse devono affrontare ogni giorno per poter emergere. Il convegno � stato forse il primo vero tentativo di riconoscimento di esistenza di questo teatro parallelo.
Ma questo cantiere, fatto di individui, di compagnie nuove e sopravvissute, � veramente cos� nascosto? A questa domanda risponde l'ormai conosciuto periodico autogestito di critica e cultura teatrale Ubu Settete: "forse non esiste nessuna invisibilit� che possa essere svelata a chi non vuole vedere: non teatri invisibili, allora, ma amministratori ciechi".
(articolo pubblicato il 19/10/2006)
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