Roma. Girando per la città eterna vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in pezzi di muro vecchio e annerito da smog e intemperie. Quasi sicuramente si tratta delle Mura Aureliane, che oggi cingono Roma per un tratto di circa 12 chilometri. Il concetto di mura si perde indietro nel tempo, fino ad arrivare agli albori della civiltà romana, quando la traccia della città era segnata dal pomerio, una linea sacra. Le prime mura -dette mura serviane- risalgono al IV secolo a.C. e delimitavano una zona molto ristretta della Roma attuale.
A partire dal terzo secolo dopo Cristo, con il pericolo incombente delle invasioni barbariche, l'imperatore Aureliano (270-275 d.C.) si vide costretto a costruire una nuova cinta di mura, essendo quelle repubblicane oramai inservibili. Il nuovo tracciato era lungo circa 19 chilometri e le mura erano intervallate da numerosi bastioni semicircolari e da porte e posterule (piccole aperture che permettevano il passaggio di merci o l'accesso a terreni privati). Tuttavia i tre metri e mezzo di spessore delle mura e i sei metri d'altezza erano stati concepiti per proteggere la città in caso di assalti occasionali e non per sostenere lunghi assedi. La costruzione si era resa infatti necessaria ed urgente a causa della pressione che si registrava ai confini dell'impero da parte dei barbari.