Media Art: ovvero il senso dell'arte e della vita in dieci minuti di Anna Giuffrida 2/2
È l'arte nell'arte. Il contemporaneo che rilegge il classico in un fecondo incontro.
In un loop di circa un'ora e mezza, il pubblico ha avuto modo di appassionarsi, ridere, emozionarsi. Con video che lasciavano stupito lo spettatore. Un esempio è l'opera di Samuel Alarcon e Barbara Fluxà, entrambi dell'Accademia di Spagna a Roma, mostrano dettagli di alcuni affreschi, ma non in immagini nitide. La ripresa infatti è subacquea e, nell'ultimo segmento, riporta lo spettatore nella dimensione reale, mostrando una stanza colma d'acqua. È la Sala Vasari, nel Palazzo Altoviti, inondata dal Tevere. Ma in questo caso l'acqua non sembra aver devastato del tutto l'arte. L'ha ricreata semmai: come le figure rese inizialmente irriconoscibili dal perenne moto dell'acqua.
Gli autori sperimentano, servendosi di strumenti e protagonisti solo apparentemente usuali.
È il caso di due cortometraggi. "Punto", del tedesco Christoph Brech che è l'esito affascinante di una ripresa con telecamera delle vie di Roma. In un gioco di riflessi, la città allo specchio, che l'artista propone, pian piano scompare, come auto-inghiottita. A rimanere immutato solo il cielo, sullo sfondo.
Nel video di Mara Kurotschka, un estratto di dieci minuti, intitolato "Beijing moves", invece vengono proiettati con un sapiente successivo montaggio scene di vita di Pechino e dei suoi abitanti. Immagini di lavoratori stremati dalla fatica e soluzioni abitative sempre più al passo con i tempi. Ma vengono narrati anche il senso della tradizione e del dovere, con un'indagine sui movimenti del corpo, a testimonianza di una cultura in bilico tra presente e passato.
Sono tutti prestigiosi esempi di un'arte contemporanea che, seppure all'avanguardia e punta a prendere parte ad esposizioni importanti quale la Biennale di Venezia, non manca di rivolgersi al grande pubblico. Riscoprendo l'importanza di un'efficace semplicità del linguaggio. E rendendola fruibile ai suoi naturali destinatari, uomini della società attuale.
(articolo pubblicato il 15/06/2007)
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