Confessione al femminile: ho rubato gli accessori ad una bambola di Erika Bertossi 3/3
Il Kawaii, sbandierando la vulnerabilità infantile, l'ingenuità ed il candore, si scontra con il modello della "donna di successo" tipicamente occidentale, che già adolescente tenta di dimostrare un'età anagrafica più importante per risultare più seducente.
Per il momento, in Italia, il fenomeno non ha ancora raggiunto la soglia di un'identificazione comportamentale, né un total look forte come nei paesi asiatici, ma gli effetti della sua influenza si vedono chiaramente nella "zona calda" del fashion milanese, dove imperano boutique in cui si possono comprare gioielli in plastica firmati Tarina Tarantino (spietata sfruttatrice del marchio Hello Kitty e di strass) a prezzi esorbitanti, braccialetti d'oro con appese borsette e scarpine a misura di Barbie (tanto amate dalle presentatrici di reality-show), e bags Luis Vuitton japanese design. Soltanto il prezzo non è da ragazzine, anche se in caso di un improvviso "attacco Kawaii" si può sempre ricorrere alle palline di plastica che con una sola moneta sono in grado di fornire gattine a volontà.
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(articolo pubblicato il 19/10/2006)
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