Da Scarpetta a Cristicchi, il trionfo della follia di Sara Zuccoli 3/3
La riflessione finale di Scarpetta diventa una sorta di elogio della
follia; l’autore riesce quasi a convincerci che un po’ di follia fa bene
a tutti, ed è anzi segnale di libertà.
“Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura. Questa è
malattia mentale, e non esiste cura. La mia patologia è che son rimasto solo;
ora prendete un telescopio e misurate le distanze. E guardate tra me e
voi..Chi è più pericoloso?” canta Cristicchi.
La follia esiste, ce lo insegnano commediografi e cantanti; ma bisogna
anche saperla riconoscere. E allora ci viene il dubbio che l’Antonio di
Cristicchi la sappia più lunga di tanti altri veri pazzi che sono
ancora in giro.