Shirin Ebadi premiata col Premio Mediterraneo di Pace di Valentina Capuano 1/2
Un momento di Shirin Ebadi a Napoli, foto di Valentina Capuano
Napoli. Lunedì 5 marzo, presso la Sala Vesuvio della Maison della Mediterraneè, in via Depretis 130 a Napoli, si è svolta la cerimonia di attribuzione del Premio Mediterraneo di Pace a Shirin Ebadi, premio Nobel della pace (2003), a conclusione di una conferenza dal titolo"il ruolo delle donne nel processo democratico dei Paesi Islamici", che ha visto tra i presenti l'assessore Antonio Valiante e Michele Capasso, presidente della Fondazione Mediterraneo.
Prima donna giurista in Iran, avvocato, si è distinta per il suo impegno per i diritti umani, per la democrazia, per il rispetto delle donne e dei bambini.Nel corso della conferenza Shirin Ebadi ha espresso la sua ferma opposizione alla cultura patriarcale, colpevole di negare nel mondo, ma anche nel Mediterraneo, i diritti delle donne, colpevoli, a suo dire di veicolare tale cultura attraverso l'educazione che impartiscono a propri figli (non a caso lei paragona tale cultura all'emofilia).
Nata ad Hamadan nel 1948, la sua famiglia si trasferì a Tehran nel 1948.Dal 1965 studiò giurisprudenza presso l'università di Tehran e subito dopo partecipò agli esami per diventare magistrato, proseguendo fino ad ottenere nel 1971 un dottorato di diritto privato.
Dopo la rivoluzione islamica del 1979 fu costretta , come tutte le donne giudice ad abbandonare la magistratura e solo dopo molte proteste le fu riconosciuta la possibilità di collaborare al tribunale col ruolo di "esperta di legge".Solo nel 1992 ottenne l'autorizzazione per esercitare l'attività di avvocato ed aprì uno studio proprio.
Nel 1994 fu una dei fondatori di "Society for protecting the child's rights", un'associazione non governativa a tutela dei diritti dei fanciulli.
Come avvocato è solita occuparsi dei diritti dei liberali e dei dissidenti entrati in conflitto col sistema giudiziario iraniano.
Attualmente Shirin Ebadi è docente presso l'Università di Tehran e sostenitrice attiva dei movimenti per i diritti femminili e dei bambini.
Vive a Tehran col marito e le due figlie.
Nel corso della conferenza Shirin Ebadi ha spiegato ai presenti come in Iran sia impossibile eleggere i propri rappresentanti politici.Infatti, è il consiglio dei Guardiani (composto di sei membri del clero e sei giuristi nominati dal capo del potere giudiziario) che previamente vaglia l'idoneità dei potenziali candidati.
(articolo pubblicato il 15/04/2007)
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