Nel segno (fortunato) del racconto di Michela Monferrini 2/2
Ecco il successo dell'iniziativa del Corriere della Sera di allegare al quotidiano, due volte alla settimana, un "corto di carta", ovvero una storia breve scritta, a turno, da alcuni tra i più affermati scrittori contemporanei, da Dario Fo a Melania Mazzucco, da Piperno a Saviano, passando per Susanna Tamaro, Moccia, Faletti e tanti altri, con qualche incursione particolare: Fabio Volo, attore e show man che può già vantare tre romanzi all'attivo, o il sindaco-scrittore Walter Veltroni. Ed ecco infine Benni far rivivere situazioni e personaggi dei "padri" Calvino, Gadda, Rea, Ortese, Marotta, Palazzeschi e così via, cambiando programma (quasi) ogni sera e facendosi affiancare da ospiti come noti attori (Angela Finocchiaro e Antonio Catania, tra gli altri), cantanti e musicisti, con due serate speciali: una dedicata agli "Ultimi giorni di Pompeo", sul tema della droga, di Andrea Pazienza, l'altra ad uno "scrittore momentaneamente vivo", come si è definito sul palco lo stesso Benni.
Uno spettacolo che, se non ha sorpreso chi già conosceva le doti letterarie e l'estro di Benni, e dunque poteva intuirne quelle di lettore e interprete, sull'altro versante ha forse voluto rappresentare una risposta a due dei problemi presenti in quella parte di giovani che delle suddette tendenze non è mai stata al corrente: la carenza, o assenza, della lettura, così evidenziata, vagliata, discussa in ogni studio televisivo, su ogni pagina, in ogni aula scolastica e universitaria, e la meno pronunciata, la meno denunciata incapacità all'ascolto. Ben vengano allora spettacoli come questo che, per forza di cose, sono ascolto e, parafrasando una storica manifestazione dell'Estate Romana, invito alla lettura.
(articolo pubblicato il 30/04/2007)
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