Ugly Betty: tanto attesa, tanto pubblicizzata. Novit� o proseguimento di qualcosa gi� visto? di Valeria Liguori 2/2
Ecco la rivincita della brutta (ma pare con cervello) in un mondo fatto di immagine e di apparire a tutti i costi.
In realt� Betty non viene scelta per le sue capacit� lavorative, elemento invece tipico nello stile meritocratico americano, ma viene selezionata con accuratezza dal padre del capo, affinch� suo figlio Daniele Meade non si lasci coinvolgere per l�ennesima volta in situazioni intime con le donne che lavorano per lui.
Lo svolgimento dei fatti ha una cadenza giornaliera, portando avanti le azioni quotidiane di Betty, del suo lavoro e anche della sua famiglia.
Il telefilm � ben scritto, e per il momento ha avuto un discreto e forse inaspettato successo per il pubblico italiano. Ma siamo solo agli inizi, il procedere della situazione ci � ancora oscuro.
Sembra a tutti gli effetti una serie basata sulla dilatazione temporale di una commedia leggera e piacevole di recente visione: Il diavolo veste Prada, in cui l�elemento portante , una strepitosa Meryl Streep non trova paragoni invece nella serie televisiva.
Mancando l�elemento portante il resto assume a volte un senso banale, e questo rischia Betty.
La morale della brutta che si afferma � ormai ben nota a tutti, quindi la serie avrebbe bisogno di una struttura narrativa piu� forte per reggere nel nostro paese.
Per il momento restiamo in attesa delle prossime puntate, magari l�evoluzione ci sar� e sorprender� il suo pubblico.
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(articolo pubblicato il 31/05/2007)
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