The queen    di Valentina Capuano   3/4

Tutto il film si sviluppa in un arco di tempo molto breve: dal maggio del '97 in cui avvenne la nomina di Blair ai giorni successivi al funerale di Diana nel settembre dello stesso anno, funerali che costituiranno l'oggetto della discordia tra l'opinione pubblica inglese e la Regina.

Quest'ultima, infatti, credeva di poter ridurre la cerimonia ad un evento privato, decidendo di non interrompere il suo soggiorno estivo nelle campagne inglesi di Balmoral. Ma non tardò ad accorgersi che la sua scarsa partecipazione ad un evento luttuoso che aveva coinvolto la madre del futuro erede al trono, aveva avuto un impatto inimmaginabile sui suoi sudditi ma anche sull'opinione pubblica mondiale e che le sue scarse esternazioni di cordoglio stavano determinando un ribasso di popolarità della corona, cui inevitabilmente fece eco la stampa. Così, saranno i consigli del primo ministro Blair ad indurre la regina e la famiglia reale tutta a far ritorno da Balmoral per prender parte ad un funerale che finirà con l'essere più fastoso di quanto fosse previsto, al quale avrebbero preso parte rappresentanze diplomatiche provenienti da ogni angolo del mondo, il jet set internazionale e i rappresentanti delle organizzazioni filantropiche per le quali lady D. si era generosamente prodigata: fu quindi celebrato il trionfo della "principessa del popolo" che aveva incantato tutti con la sua grazia e generosità, commosso per le sue infauste vicende private e stupito infine per il suo coraggioso anticonformismo poiché aveva osato contrapporsi all'establishment britannico.

Il ritorno della Regina a Buckingham palace, preoccupata di aver perso il consenso di un quarto dei suoi sudditi, si rivela, su indicazione di Blair, una scelta saggia e segna l'inizio di un 'intesa crescente col primo ministro laburista, quest'ultimo, infatti, appare così affascinato dalla sovrana da tradire la sua identità politica ed i suoi iniziali propositi di modernizzatore.

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