Lezioni di piano di Jane Campion di Emanuela Perozzi 3/3
Inizialmente la ribellione di Ada (così delicata nelle espressioni fugaci di Holly Hunter) è solo istintiva, pulsionale, interiore. Si manifesterà solo dopo aver incontrato il misterioso Baines (Harvey Keitel), creatura disadattata come lei, diretto e genuino. Baines è un civile convertito ai selvaggi, e lo si riconosce perchè parla la lingua dei mahori e dipinge il suo volto con i segni della natura. Anche lui ha operato la sua scelta, quella di vivere nell'isolamento di un paesaggio primitivo e paludoso, dove gli altri mahori lo hanno accettato e lo preservano da una civiltà dimentica dei rapporti veri. E' nell'incontro con un uomo come lui, dai modi solo in apparenza rudi, che Ada troverà la vera ribellione, l'unica possibile. Quella contro la parte di se chiusa ed isolata, che non le ha più permesso di lasciarsi andare senza temere di piombare nel vuoto. Ada ha dimenticato la parola così da potersi circondare inconsciamente di quel vuoto che le ha spezzato il sorriso bambino e che ora teme possa ritornare sotto forma di un'altra delusione se si lascerà abbandonare al desiderio. La delusione del desiderio, ciò che tutti temono e che spesso si tenta di ovviare con l'annullamento del desiderio stesso. Ma il risultato non può che essere violenza, contro gli altri o contro se stessi: Ada si è auto punita con un autismo che solo l'essere artista non ha finito di rendere inguaribile, mentre Stewart si scaglia contro un'immagine di donna che lentamente si sta riaprendo alla vita.
Egli non riesce a non scaraventare la sua supremazia di uomo dominatore maschilista e poi, quando si rende conto che il suo controllo non può nulla contro la libertà della donna, fa esplodere la sua follia murandola in casa, tagliandole un dito. Se questo è l'unico modo per annientare la forza, la passione che Ada sta con fatica ritrovando lontana dalle regole, dalla rigidità, dalle resistenze radicate prima di tutto dentro se stessa. Eppure il primo contatto fisico tra Ada e Baines, quella pelle bianca lasciata scoperta dal buco ribelle sulla calza pesante, ha già tracciato il percorso di una nuova nascita, di una guarigione che è possibile riscoprire anche continuando a vivere di gesti, di emozioni di pancia. E quando il pianoforte si inabissa nel mare, in quel viaggio che Ada e Baines stanno compiendo verso la loro vita insieme, "accidentalmente" trascina con sé anche Ada. Ada scivola giù insieme al suo amato piano, come un neonato nelle acque fetali, ad occhi aperti e legata ad un cordone ombelicale che non accetta la separazione. "Che morte sarebbe stata questa!", Ada ci fa ascoltare per la prima volta i suoi pensieri, ma poi risale su, accompagnata dalle note uniche di Michael Nyman e dallo stupore per aver scelto la vita.
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(articolo pubblicato il 31/03/2007)
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