Recensione del film The Departed di Luca Paccusse 2/2
Il film è una storia di uomini, non in assoluto buoni e cattivi, ma indefiniti. Perché uno degli aspetti di "The Departed" è proprio l'indefinibilità e la relatività del bene e del male, l'impossibilità di una semplificazione manichea che risulterebbe errata tanto più nel mondo di oggi. Un significato che si accosta all'altro, quello che da il titolo al film: "departed" ovvero i defunti, persone che continuano a respirare, camminare, gioire non sapendo di esser morte.
Grazie anche allo splendido montaggio di Thelma Schoonmaker (premiata con l'Oscar) la pellicola è coinvolgente e incalzante, ricco di suspence e colpi a sorpresa, non ultimo il finale davvero imprevedibile e rocambolesco.
Con un cast di attori eccezionale "The Departed" riesce a tenere viva l'attenzione per tutte le due ore e mezza di durata. In questo la parte del leone la fa l'istrionico Jack Nicolson che torna a vestire i panni del cattivo dopo le sue recenti apparizioni. Proprio il grande attore, la notte del 25 febbraio, è salito sul palco del Kodak Theatre di Los Angeles per premiare "The Departed" con l'Oscar per il miglior film, dopo che tre mostri sacri di Hollywood come Spielberg, Coppola e Lucas avevano giustamente consegnato al loro amico e collega Martin la statuetta che attendeva da tempo.
(articolo pubblicato il 28/02/2007)
<<<<<< indietro
|