"Un ingranaggio disoccupato con baffi e bombetta..." di Claudia Papaleo 1/2
Una bettola abbandonata, vetri ovattati di polvere e una porta di legno
che non sta pi� in piedi... Potrebbe benissimo essere questo il camerino di
un vagabondo che si ingegnava perch� pantaloni troppo larghi, di un
completo da neanche 15 dollari, non scivolassero via, al primo passo di scarpe
nere e consumate che, grandi come erano, parevano rubate ad un pagliaccio -
borghese. Qui, davanti al frammento di uno specchio rotto, quell'omino
forse metteva la punta delle dita in un vasetto di fuliggine, per
truccare le linee dei suoi occhi chiari e infine darsi un ultimo sguardo
arriciando il naso e con lui quei baffetti di carbone che accentuavano l'imbarazzo
di zucchero del suo sorriso.
Allora, con bombetta e bastone, quell'attore di stracci recitava le sue equazioni della risata, che lo tenevano fermo
in un angolo per ore a pensare, con una minuzia cos� ossessiva da farlo
sembrare il pennello fiammingo della telecamera. Cos� tutto poteva cominciare,
quel tutto che attorno alla met� degli anni '30 � diventato l'olio tra gli
ingranaggi grigi di "Tempi Moderni", mentre il dittatore della Tomania
magari stava gi� gattoni su un tavolo, giocando con il suo mappamondo
gonfiabile e Monsieur Verdoux, crollato con la borsa di Wall Street, si
dava alla vita del Barbabl� per investire i conti, ancora in piedi, delle
sue... quattordici mogli!
Intanto un operaio avvitava chiodi in una catena di montaggio, vestito
con una salopette a righe che lo faceva sembrare un bimbo desideroso di
costruire una citt� con i suoi mattoncini di legno che non fanno che
cadere.
avanti >>>>>>
(testo pubblicato il 30/04/2006)
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