"COMANDANTE" di Oliver Stone (2003 - documentario) di Sabrina Fiorito 1/2
Oliver Stone abbozza un curioso ritratto documentaristico del leader politico cubano Fidel Castro, scrutando i lati meno esposti della personalità, in un incontro alla pari riflessivo, rispettoso e aperto. Ragiona insieme a Castro delle situazioni politiche internazionali presenti e passate, le guerre civili, la Rivoluzione Cubana, le sue personali convinzioni di vita, la religione, il destino. Trenta ore di conversazione montate in 95 minuti.
Il ritratto che emerge è sì imponente, deciso, ma anche umano, schietto, auto-ironico: magnetico. Fidel risponde a domande intime, filosofiche, parla di sé senza timori (non chiede mai tagli al girato).
Lo stile rende l'acquisizione del film disimpegnata rispetto alla percezione abituale: la diegesi è sciolta, priva di spettacolarità; la troupe parte integrante, partecipante al lavoro di analisi di Stone, protagonista quanto lui: il campo-controcampo che spesso si crea nel faccia a faccia tra regista e intervistato è un tutt'uno con il set: sono visibili i quattro operatori, il fonico, la traduttrice di Castro. La curiosità di catturare da ogni angolo gli atteggiamenti, le espressioni del Comandante è resa dall'estrema velocità, mobilità dell'alternarsi delle telecamere digitali a mano, che si adattano a spazi stretti, angoli impervi, come l'ascensore in cui proseguono la conversazione; l'obiettivo trova prospettive e punti di vista nuovi: inquadrature da più angoli nello stesso attimo, e stacchi con montaggio veloce. Le telecamere, a volte sorrette distrattamente, rendono un effetto mosso: ricordano la spontanea improvvisazione dei filmati amatoriali.
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(articolo pubblicato il 16/03/2007)
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