Al & Al, come Capone diventò Pacino di Emanuela Perozzi 3/3
Altra sorte è riservata invece allo sfregiato del romanzo: Tony Guarino cade sul campo da eroe e non conosce la resa. O meglio, la resa consiste nella sua morte "spettacolare", non potrebbe essere altrimenti. E come dimenticare l'altro Al, il più grande di tutti ad entrare nelle vesti, e nelle viscere, di Capone, con lo Scarface anni '80 di Brian De Palma. Al (Pacino) sconvolge ancora le menti di chi fatica a togliersi dagli occhi la discesa agli inferi di Tony Montana , cubano e cocainomane dedito ad una vita esagerata, logorroica, priva di leggi, materiali ma anche umane. Come dimenticare la sua fine megalomane, il suo corpo oltraggiato da mitragliatrici e allucinazioni. Il resto si sa, è storia. Un film, quello di De Palma, etichettato dalla critica di allora come un sacrilegio all'opera intoccabile di Hawks che nel '32 si era eletta ad icona del gangster-noir.
Uno sfregiato (scritto da Oliver Stone) senza velleità di censura e prese di posizione strategiche, ma dedito alla violenza più cruenta e spietata possibile. Una violenza che non si ferma davanti a niente, schiava e vittima della stessa frenesia di potere del suo ineguagliabile protagonista. Accusato di razzismo, di istigazione alla droga, reputato eccessivo persino dai suoi protagonisti (come Michelle Pfeiffer, ad esempio, che rabbrividiva di fronte alla - memorabile - scena della motosega), Scarface dal 1983 ad oggi è stato idolatrato, emulato (celatamente e non), citato a memoria da almeno un paio di generazioni. Nel 2004 è stato addirittura messo in commercio un videogioco in cui un redivivo Tony Montana si vendica dei traditori e ricostruisce da zero il suo impero criminale. Un vero delitto, ovviamente.
Perchè Scarface, lo sfregiato Al Capone, incontrastato dio del male, può continuare a vivere unicamente nella sua leggenda. Tra le pagine di un romanzo, nelle immagini in bianco e nero di un Paul Muni senza tempo, o nello sguardo infinitamente solo di Al Pacino.
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(articolo pubblicato il 15/04/2007)
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