MILLION DOLLAR BABY di Clint Eastwood (Usa, 2004) di Sabrina Fiorito 1/2
Il film ottiene nel 2005 due Oscar e cinque Nomination, oltre ad essere pluripremiato a livello internazionale. Partendo dal contesto ruvido del ring, illustrando in modo realistico lo sport della boxe, si vuole raccontare un sentimento sincero che da surrogato al rapporto padre-figlia tra due outsider, si tramuta presto in una storia d'amore sofferta e tragica.
Entrambi si riscattano dalla loro precedente condizione: Frankie, un allenatore al tramonto della sua carriera, chiuso in sé stesso per il sentimento negatogli dalla figlia che non vuole perdonarlo e Maggie, una ragazza di famiglia poverissima che trova nell'ostinazione a voler diventare pugile la sua ultima possibilità di ribaltare il suo destino ingeneroso. Lei si presenta nella palestra di Frankie, convincendolo ad allenarla. Le iniziali esitazioni dell'uomo presto si annullano, così come il suo carattere restio si aprirà a un legame così forte da diventare un surrogato alla famiglia che a tutti e due manca.
Nonostante l'incredibile successo di Maggie nel suo intento, una slealtà sul ring da parte di una sua avversaria la costringerà a restare paralizzata per il resto della sua vita. La tragedia che colpisce Maggie, che rappresenta la sconfitta del suo intento fino in fondo, definisce dunque un finale volutamente antitetico all'happy-ending. Maggie esprime allora la volontà di mettere fine alla sua vita, con l'aiuto proprio di Frankie; lui accetterà di farlo, per il suo bene. L'eutanasia come la soluzione più opportuna? Lascia un irrisolto interrogativo, in una morale amara quanto estremamente realistica.
avanti >>>>>>
(articolo pubblicato il 16/05/2007)
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