La donna statua di Riccardo Mazzoni 2/2
Il senso del bello di Vitti omaggia la donna nella sua totalità. Infatti, nel turbinio cromatico tipicamente mediterraneo pieno di citazioni e rimandi al Futurismo, a Fortuny, alla tavolozza dei colori di Matisse, lo stilista concepisce il corpo della donna come un quadro sul quale realizzare le proprie creazioni. Attenzione! Corpo non inteso come banale tela, come semplice supporto; corpo inteso come elemento da rendere stupendo grazie al tocco dell'artista. Egli non vuole stravolgere la persona né risultare il primo attore della sua bellezza ma aiutarla, renderla speciale oltre il normale.
Ruolo importante viene ricoperto dall'accessorio. Il cappello diventa scultura gioiello, con forme ricercate, barocche, preziosissimo perché composti da cristallo di rocca, turchese, il corallo, il lapislazzulo. Le creazioni sono state realizzate in collaborazione con l'artista Griselda Lagostena Bassi. Sono ornamenti che si slanciano nello spazio per occuparlo e per dare un tocco regale che impreziosisce la figura.
In sintesi, la donna di Angelo Vitti si vuol far ammirare nella sua totalità: per la sensualità, per l'opera d'arte che indossa e che sa interpretare, per l'ornamento prezioso che occupa lo spazio. Una donna statua.
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(articolo pubblicato il 20/07/2006)
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