Dutch touch, lo stile olandese di Riccardo Mazzoni 1/1
Particolari dal backstage della sfilata, foto di Riccardo Mazzoni
Commento con Angelique Westerhof, direttrice della Dutch Fashion Foundation
Commento con Julie Cost
Commento con Angelos Bratis
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Roma. Promosso dalla Dutch Fashion Foundation (DFF), da Modint Export (Associazione di categoria del settore tessile olandese) e con il sostegno dell'Ambasciata dei Paesi Bassi e del Ministero olandese degli Affari Economici, il progetto Dutch Touch Rome 2007 ha portato ad AltaRoma gli stilisti emergenti olandesi: Mada van Gaans, Joline Jolink, Daryl van Wouw, Conny Groenewegen, Angelos Bratis.
La sfilata del 9 luglio ha mostrato cinque diverse idee di vestire una donna. Joline Jolink ha già presentato, grazie alla collaborazione con la DFF, le sue collezioni sulle passerelle di New York, Parigi e Amsterdam: stavolta tocca a Roma. La collezione si ispira dalla riflessione sullo stato d'animo della donna. Da esso, ne derivano abiti dalle forme strettamente geometriche, indicanti la parte di chiusura dell'animo, e abiti più naturali, indicanti lo stato d'apertura.
Mada Van Gaans sfila per la prima volta in Italia. Le sue creazioni sono spesso ispirate ai miti che richiamano la figura femminile, insieme alla maestria dell'artigianato tradizionale di culture diverse: per lei è un elemento importante. I suoi abiti vogliono essere femminili e giovan, chic e sensuali.
Daryl Van Wouw è cresciuto in una famiglia multirazziale. Da questo ha colto il meglio delle due culture, lavorando su uno stile che sia commistione. Lavora ad Amsterdam, vive una donna femminile al contempo elegante e pratica, in questo molto internazionale.
Conny Groenewegen sta lavorando su nuove tecniche di lavoro a maglia e su tale idea ha basato la sua collezione presentata ad AltaRoma. Infatti, forte è nella sua concezione la ricerca dell'inconscio in un materiale, in una stampa, in un'applicazione, cercando di trovare riferimenti degli abiti o della persona che lo indossa.
Angelos Bratis è molto noto a Roma: è stato assistente alla Maison Gattinoni. Per la sua collezione P/E 2008 Bratis presenta la sua donna ideale con eterei abiti da sera e coordinati per il giorno. Nei materiali, scelti il cotone arricciato, tulle constrastanti multi strato, jersey ondulati che fanno volume intorno al corpo.
Il progetto Dutch Touch è mirabile nell'idea di dare lo spazio necessario ai nuovi talenti emergenti. Spazio necessario: non è da sottovalutare il fatto che spesso i talenti in Italia soffrono di mancanza di spazio, un elemento primario per la vita che tocca corde primordiali. La Dutch Fashion Foundation, diretta da Angelique Westerhof, rischia nel portare giovani talenti, dove il rischio consiste in uno splendido curriculum accademico che va bene solo per appuntamenti minori, ma lo fa a ragion veduta: solo nel rischiare si potranno ottenere grandi successi e il proseguimento dello stile di un paese, di una fondazione, di una maison. Non sono rari i casi nella storia umana nella quale, raggiunta una certa posizione o un certo prestigio, ci si arrocca a difendere il vantaggio accumulato. Questo è il miglior modo per perdere terreno, mentre bisogna proseguire nello stesso stile: saper rischiare, provare. Nel caso della moda, promuovere i giovani veramente, lasciandoli lo spazio adeguato, adeguare in una società multirazziale l'offerta culturale, lasciando che la creatività intersechi le diverse origini e i diversi stimoli.
(articolo pubblicato il 17/07/2007)
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