Al via la nuova stagione del Teatro India 2007-2008 di MariaRosaria Cozza 1/1
Teatro India
Roma. Una stagione, quella che si preannuncia al teatro India, in cui classicità e tradizione vengono ad integrarsi con la sperimentazione e la ricerca. Questo è lo spirito che ha animato il cartellone 2007-2008 del teatro Argentina, presentato questa mattina dal presidente e dal direttore del teatro di Roma, Oberdan Forlenza e Giorgio Albertazzi.
Torna a funzionare dunque a pieno ritmo il Teatro India, con un cartellone che offrirà circa cinquanta spettacoli alla città, tutti da vedere, con otto produzioni e coproduzioni proprie. Ma - ha precisato Forlenza - non si esclude che gli spettacoli possano anche aumentare nel corso della stagione. L'intento è sicuramente quello di coinvolgere in un progetto importante alcuni tra gli artisti più significativi del teatro italiano, valorizzando soprattutto i giovani che molto spesso tendono a disdegnare il teatro. "Produrre cultura è del resto il primo compito di uno Stabile pubblico", sottolinea Albertazzi.
Ed il Teatro India è il luogo delle contaminazioni, un habitat aperto, collocato in un quartiere che sta diventando il 'villaggio dei giovani'. Un'area che si va consacrando grazie anche alle collaborazioni internazionali.
Queste alcune delle produzioni e coproduzioni in programma: "I giganti della montagna" di Pirandello; l'atteso spettacolo-evento "Moby Dick" di Melville con la regia di Antonio Latella e Giorgio Albertazzi nel ruolo del capitano Achab; "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury, per la regia di Luca Ronconi. E poi la ripresa di due spettacoli accolti con entusiasmo dal pubblico e dalla critica: "Le voci di dentro" di Eduardo, e "Memorie dal sottosuolo" di Dostoevskij, diretto e interpretato da Gabriele Lavia.
La ricognizione delle proposte più interessanti e innovative parte da "Tre sorelle"(1-27 ottobre 2007, prima nazionale) di Cechov, per la regia di Massimo Castri, prodotto dal Teatro di Roma: un classico della drammaturgia moderna, forse il testo più bello e più duro di Cechov, che parla di noi a distanza di un secolo in maniera sorprendente.
Insomma, il meglio della scena 'off' italiana che, in continuità con la precedente stagione, fa di Teatro India di Roma un luogo unico di accoglienza e innovazione teatrale, sempre sensibile al panorama internazionale, attento ai diversi linguaggi, forse oggi troppo contaminati dalle tecnologie e dalle immagini virtuali.
Presenti alla conferenza tra gli altri gli Assessori alla cultura della Provincia di Roma e della Regione Lazio, Vincenzo Vita e Giulia Rodano.
(articolo pubblicato il 30/06/2007)
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