La natura per gli scandinavi: un rapporto intimo e sempre moderno di Riccardo Mazzoni 1/1
Circolo scandinavo: Goran Sonnevi e Bruno Argenziano, foto di Rodolfo Mazzoni
Goran Sonnevi: il suo rapporto con la natura
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Bruno Argenziano commenta Sonnevi
Roma. Il circolo scandinavo per artisti e scienziati ha avuto l'onore di accogliere e presentare al pubblico Goran Sonnevi, uno dei più importanti poeti svedesi e del Nord Europa. L'occasione dell'incontro, avvenuto alla presenza del traduttore e rappresentante della casa editrice Polistampa di Firenze Bruno Argenziano, ha concesso agli ascoltatori di poter sentire, recitate direttamente dall'autore, alcune delle poesie, nelle quali la poetica di Sonnevi si è espressa appieno.
Si sente fisicità nelle sue descrizioni. Sembra quasi di poter toccare le superfici, le persone, le cose. La mano accarezza i luoghi descritti dal poeta, mai mentali e sempre reali, mano levigata, pura. Nelle sue descrizioni, nella relativa interpretazione, le pause, i segni d'interpunzione, ogni elemento tecnico è diretto verso la purezza dell'immagine.
Tema di particolare interesse è il suo rapporto con la natura, nel quale si può comprendere il rapporto globale del popolo scandinavo con essa. In sintesi, la natura assume un valore simbolico, luogo dove non attingere strumenti per lavoro, materia prima per mandare avanti le fabbriche, non si registra una visione utilitaristica. Valore simbolico, perché in esso si trova quella compagnia per superare le stagioni fredde e gestire una natura complessa e monumentale.
Il rapporto con la natura è difficilmente paragonabile col nostro. Non si definisce, e Sonnevi ribadisce questo concetto, un rapporto benigno o matrigno con essa: la natura è, come un soggetto umano col quale si instaura un ottimo rapporto di vicinato. Con gli occhi occidentali, frutto della storia filosofica greca e cristiana, sembrerà semplicistico considerarla così: eppure in un contesto climatico in cambiamento, soprattutto a causa dell'uomo, il metodo offerto dal loro rapporto sereno e distaccato con la natura è da consigliare.
(articolo pubblicato il 14/10/2007)
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