Ostia Antica: la storia continua di Chiara Comerci 1/1
Roma. Certo di fronte alla magnificenza dei ritrovamenti di Pompei ed Ercolano Ostia perde di valore. Ma stiamo parlando di due casi completamente diversi: mentre in Campania gli archeologi si sono trovati di fronte ad una “istantanea” del passato, ad Ostia c’è stato un declino graduale, dovuto anche allo spostamento della foce del Tevere oltre che alle incursioni saracene, che ha portato la popolazione dapprima a spopolare il sito di epoca romana e poi a concentrarsi nei pressi del Borgo medioevale, tutt’oggi abitato. Ma andiamo con ordine.
Tradizione vuole che sia stato Anco Marzio a costruire il primo insediamento nei pressi dell’antico sbocco del tevere, anche se pare si trattasse solo di un luogo di culto (VI-V sec. A.C.). Le testimonianze archeologiche successive parlano di una vera e propria cittadella fortificata, risalente al V-IV secolo a.C. A partire invece dal II secolo a.C. prevale il carattere commerciale di Ostia, che si dota di una gran quantità di Horrea, magazzini per le derrate alimentari. Ciò è dovuto anche all’importantissimo onere di servire la città di Roma. Con l’arricchimento della città, all’età di Augusto, vengono costruiti anche luoghi di intrattenimento come il teatro (ancora oggi utilizzato per le rappresentazioni estive), il foro e l’acquedotto. Ma con il porto di Claudio e Traiano (presso Fiumicino) l’importanza di Ostia si accresce ulteriormente dal punto di vista amministrativo (perchè lo stoccaggio delle merci si era spostato presso il nuovo porto). Sotto l’impero di Adriano (II secolo d.C.) la città ebbe probabilmente la sua massima espansione (con punte di 50 000 abitanti), ma già nel terzo secolo cominciò il declino in favore di Porto, cui Costantino aveva concesso autonomia amministrativa da Ostia, che rimaneva zona residenziale di alti personaggi. Nel V secolo il Tevere non era più navigabile nella zona della città, e larghe zone dell’abitato erano state abbandonate. La zona torna a rivivere nel IX secolo con Gregoriopoli, il nuovo borgo con funzioni di presidio, dogana, scalo commerciale e centro delle saline fondato da papa Gregorio IV nelle vicinanze di una Ostia oramai in rovina.
Con alterne vicende, che portarono anche alla costruzione di un castello fortificato (il c.d. Castello di Giulio II, dalla curiosa forma circolare, il primo della storia ad avere fortificazioni bastionate). Con l’alluvione del 1557 il Tevere cambia il suo corso, rendendo inevitabile lo spostamento di dogana e scalo a Fiumicino. A Ostia rimangono solo poche famiglie di salinari e contadini strette attorno alla chiesa di S. Aurea, martire vissuta ad Ostia nel III secolo, chiesa ove giacciono anche le spoglie di S. Monica (madre di S. Agostino), morta anch’essa ad Ostia.
Viste le notevoli vicende occorse a questa piccola zona tra Roma e il mare vale la pena di programmare una giornata di visita. Il sito romano è oggetto di scavi archeologici fin dal XIX secolo, ma mantiene un aspetto di quieto abbandono, nonostante siano ben visibili meraviglie come le terme, il teatro e gli edifici – talvolta conservati fino al secondo piano – e si possa passeggiare nel mezzo della città entrando anche in luoghi come la caupona, dove i romani bevevano e mangiavano. Notevole certamente e famosissima la latrina pubblica, estremamente ben conservata. E dopo la visita, raggiungibile facilmente a piedi, si possono visitare il suggestivo borgo, la chiesa ed il Castello per una passeggiata lunga più di due millenni.
(articolo pubblicato il 05/07/2006)
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