Olandiamo Roma? L’Olanda ci prova sfoggiando la sua creatività di Marilù Pirozzi 1/1
Foto di Riccardo Mazzoni
Il commento dell'Ambasciatore olandese in Italia Egbert Jacobs
Il commento di Monique Ruhe
Il discorso dell'Ambasciatore olandese in Italia Egbert Jacobs
Roma. Una bicicletta arancione smagliante, incastonata sullo scenario di Castel Sant’Angelo e di un Tevere placido come non mai, sembra attendere. Olandiamo?, recita la scritta stampata sul lastricato trasteverino. Si tratta del manifesto del festival culturale olandese, indetto in occasione della riapertura dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Via M. Mercati 8 e presentato con una conferenza stampa nella Sala Pietro da Cortona, ai Musei Capitolini. Il significato? È presto spiegato da Monique Ruhe, Consigliere Diplomatico agli Affari Culturali dell’Ambasciata: è un invito, nello scenario dei luoghi più belli di Roma, a conoscere il meglio della creatività olandese. Ed infatti, di espressioni artistiche, ce ne sono per tutti i gusti, tutte supportate da un programma ideativo che sia «giovane, promettente, internazionale» e che non tradisca la politica culturale olandese che, in campo di arte contemporanea, mira a «cercare nuovi contenuti in concetti già esistenti». Così si preannuncia la sfilata in programmazione delle tendenze olandesi più attuali che coinvolgono culturalmente, visivamente e criticamente il pubblico: al MACRO con la mostra The technocrat che indaga e promuove soluzioni per le attività della vita umana, in cui la stabilità e la libertà dell’uomo sulla Terra vengono messe in relazione ad una macchina che ricicla materiale organico, sfruttando le riflessioni sempre attuali sulla sostenibilità e il progresso; al MAXXI con grandi “finestre” dedicate a cinque studi architettonici italiani e cinque olandesi il cui contatto e scambio fanno riemergere il comune quadro di ispirazioni europee con cui i progettisti vengono in contatto oggi; al Brancaleone e a La Palma con un incontro sonoro che appaghi intenditori di Jazz e di musica elettronica; al Reale Istituto Olandese con occasioni di discussioni sulla conservazione del patrimonio storico nonché naturale e sulle aspettative del romanzo della scrittrice olandese Van der Zijl, Sonny Boy; all’Auditorium Palco della Musica con Dutch Touch, promozione della moda olandese ospitata dalla manifestazione AltaromaAltamoda.
Insomma, come precisa l’Ambasciatore Egbert Jacobs, si tratterà di approfondire tramite questi avvenimenti culturali il legame e le comuni ispirazioni di due dei Paesi fondatori dell’Europa Unita, di rafforzare la conoscenza reciproca, e di «confermare una volta di più l’interesse reciproco che ci lega».
Infine si spinge ancora oltre Bert Treffers, storico dell’arte del Reale Istituto Olandese, definendo Italia e Olanda una «strana coppia» e una coppia di «amanti condannati l’uno all’altro».
A questo punto viene da chiedersi perché. E senza accorgersene l’invito è già colto. Olandiamo? Olandiamo!
(articolo pubblicato il 16/05/2007)
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