Notte Bianca 2007, Viaggio intorno al mondo tra musei sonori e favole internazionali di Anna Giuffrida 1/1
Notte Bianca 2007
Roma. Nella nomade Notte Bianca svoltasi a Roma, la città capitolina si è riconfermata agli occhi dei suoi tanti visitatori un suggestivo polo multiculturale. Un esempio ben riuscito fatto di voci e parole, suoni e musica da tutto il mondo, è rappresentato da "Koinè-Elements pietre sonore e suoni dal mondo", realizzato nella Galleria d'arte antica di Palazzo Barberini.
Sul palco di un insolito teatro, ricreato all'entrata dello storico palazzo, si sono alternati attori e musicisti di stampo internazionale che hanno sapientemente interpretato le tradizioni popolari che caratterizzano la cultura di tanti continenti della terra. Dal fascino dei sultani d'Arabia alla spiritualità orientale della Cina. Dall'incontaminata savana africana ai canti popolari sardi. Tutto questo è rivissuto nelle storie-fiabe recitate da Lunetta Savino, Marco Cavicchioli e dal simpatico duo formato da David Riondino e Dario Vergassola.
Letture scandite da atmosfere sonore che, grazie alla peculiarità degli strumenti, hanno saputo rievocare suoni ed emozioni diverse. Dalle note del pianoforte di Rita Marcotulli alla musicalità di tamburi, chitarre dalla sonorità orientale e i ritmi jazz del contrabbasso. E a narrare la cultura di luoghi lontani ci hanno pensato anche le indiscusse caratteristiche vocali di Elena Ledda, che insieme ad altri artisti ha arricchito il cast della nottata.
I brani carichi di saggezza popolare sono stati in grado di avvicinare gli spettatori, non più bambini, a quei valori che la natura stessa a volte suggerisce. Con i suoi colori, con la sua storia e con la sua vitalità. La stessa insita nelle Pietre Sonore di Pinuccio Sciola. Pietre calcaree e di basalto che l'artista ha scolpito al solo scopo di rianimarle. Sfruttando infatti la natura calcarea della pietra, e in quanto tale caratterizzata dalla solidificazione dell'acqua, Sciola dà voce a questo patrimonio, facendo apprezzare l'opera al pubblico sia con gli occhi che con l'udito. Con il solo tocco della pietra è stato possibile apprezzare l'originale musica emessa dal minerale, che ha contribuito ad impreziosire le composizioni di un'orchestra multietnica.
L'essenzialità delle pietre ha fatto da sfondo alla serata, riportando lo spettatore per un paio di ore a contatto con le sue radici di essere vivente. Riscoprendo l'importanza di valorizzare la naturalezza, indole creativa delle cose. Come in un sogno ad occhi aperti: la notte bianca serve anche a questo!
(articolo pubblicato il 15/09/2007)
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