Le sculture giganti: "Henry Moore" di Alba Jiménez 2/2
In questa esposizione, sotto il titolo "Henry Moore", ci sono 160 opere, tra
sculture e disegni, che mostrano l’evoluzione del lavoro di questo scultore
britannico, considerato uno dei più importanti del ventesimo secolo.
La mostra è divisa in tre parti. Ci sono le sue sculture, come “Due
forme”, “Composizione” o “Re e regina”, che rivelano i temi prediletti di
Moore: la madre ed il figlio, la figura giacente e la relazione tra due forme
diverse. Tutte le opere esposte mostrano in modo chiaro le influenze
dell’artista: il contorno della figura umana, la natura e la scultura primitiva, come la
precolombina. Tra le sculture, si possono ammirare dei bozzetti sui
rifugiati nei tunnel della metropolitana di Londra durante la seconda
guerra mondiale. Poi, si può osservare anche una mostra della “Biblioteca di
forme naturali” di Henry Moore, cioè un congiunto di conchiglie, ossi e sassi
(forme basiche da cui Moore svilupperà le sue opere), e dei modelli
d’alcune delle sue sculture.
Dal lavoro di Henry Moore si deduce il fascino per i materiali,
sopratutto per il legno, il bronzo e la pietra. Lo scultore approfittava delle forme
proprie di questi materiali (per esempio, le righe del legno) per
tirare fuori la figura nascosta all’interno. Non c’è dubbio che la scultura di
Moore è particolare: la sua è un’arte pubblica vincolata al paesaggio;
a metà tra il surrealismo, l’arte figurativa ed il
costruttivismo; che vuole essere universale ed eterna, piuttosto che commemorativa.
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(articolo pubblicato il 19/10/2006)
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