Se la domenica pomeriggio ti annoi... di Angela Rossano 2/2
Ecco allora, che in pochi minuti, dopo solo qualche riga, capisci che quel libro non è lì per caso, anzi gli si dovrebbe riservare un posto speciale. "Sognando Maldini" è infatti, uno dei casi letterari più importanti degli ultimi anni. Pubblicato nel 2003, il romanzo è l'opera prima di una scrittrice africana, che vive in Francia: Fatou Diome. Nucleo centrale del libro è la storia di una sorella, emigrata in Francia, e di un fratello rimasto nell'isola natale, con il grande sogno di diventare un calciatore, come il suo idolo Maldini. I due protagonisti,Salie e Madickè, sono in realtà solo due dei personaggi che affollano l'intero romanzo, e che quindi appare come una straordinaria galleria di ritratti, tutti finalizzati alla descrizione della difficile condizione dell'emigrato. Il viaggio della sorella maggiore, rischioso e non certo privilegiato,è invece visto dal fratello, e dagli isolani costretti a sopravvivere nell'isola di Nidior come l'unica possibilità di arricchirsi, in un paese considerato il paradiso celeste. Ma obiettivo ultimo del libro è proprio la smentita di questo luogo comune, che in un mondo agli albori della modernità è invece piuttosto radicato. Tutte le storie raccontate dagli emigrati ritornati nell'isola, non fanno altro che alimentare leggende sulla ricchezza degli occidentali, è così che il tentativo di Salie di scoraggiare il sogno del fratello, è additato come atto di egoismo, e come modello negativo da contrapporre all'altruismo imperante nell'isola.
Nessuno ha mai raccontato delle difficoltà incontrate nel "nuovo mondo", nessuno ha mai parlato del razzismo che contraddistingue il mondo (cosiddetto) civilizzato, nessuno ha mai detto a quei giovani calciatori che il pallone che sognano di rincorrere è in realtà molto più pesante che nei loro sogni.
L'intero romanzo, autobiografico in più punti, attraverso il racconto di storie di emigrati, di leggende, di riti, e tradizioni antichissime, attua un particolare avvicinamento di due mondi agli antipodi, di cui il primo appare come la terra dei balocchi dai risvolti tragici, e il secondo apparentemente al di là di ogni speranza di riscatto, è proprio nella sua spontaneità e nel rispetto di sconosciute abitudini, che riscopre il suo valore. Una scrittrice alla ricerca delle sue origini, una donna alla ricerca del riscatto dal mondo, quello dell'isola, ancora completamente sottoposto a leggi maschiliste, un romanzo dal significato profondo, nato in una quotidianità contraddistinta dal continuo movimento di uomini alla ricerca di un'umanità dignitosa.
Ecco che allora, in un pomeriggio domenicale come, ci si ritrova a scoprire nostalgie ed orgoglio di un'emigrata come tante, che in un libro dal titolo insolito, e dalla scrittura lineare ma intensa, ha avvicinato a sé e alla sua terra, una nuova lettrice.
(articolo pubblicato il 28/02/2007)
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