L'olio di Afrodite: Cipro ed i suoi profumi in mostra ai Musei Capitolini di Chiara Comerci 1/1
Roma. Cipro, l'isola di Afrodite. Quale posto più indicato per il ritrovamento di una "fabbrica dei profumi" del II Millennio a. C.?
La mostra "Afrodite e il segreto dell'olio", allestita presso Palazzo Caffarelli al Campidoglio fino al 21 settembre 2007, espone i reperti provenienti dall'isola a seguito di diverse campagne italiane di scavo iniziate nel 1998. Il complesso architettonico, del quale è stato scavato solo il 30 per cento, misura circa 4000 mq, ed ha restituito grandi quantità di materiale per la produzione dei profumi: giare di diversa capienza per la conservazione dell'olio, bacili, attingitoi, pestelli in pietra, macine e molto altro. L'analisi della terra trovata nelle fosse di decantazione delle essenze ha permesso di risalire alle essenze usate per la produzione dei profumi, e l'archeologia sperimentale ha completato l'opera "ricostruendo" attraverso i procedimenti dell'epoca ben 4 tipi diversi di olio profumato, esposti accanto ai reperti nella mostra. La provenienza della materia prima per la produzione dei profumi è tutta mediterranea: rosmarino, origano, coriandolo, bergamotto, alloro, mirto, mandorla amara, prezzemolo, pino sono solo alcune delle piante utilizzate per i profumi dell'età del bronzo. Ma c'è di più. "I segreti dell'olio" riguardano anche altri impieghi del prodotto dell'ulivo. L'area di scavo ha infatti messo in luce un complesso industriale in cui si producevano anche oggetti in bronzo, stoffe, vino. Tutte le attività ruotavano intorno al grande ambiente del frantoio, che era adiacente alla fucina. L'olio veniva infatti usato anche come combustibile per raggiungere le alte temperature necessarie alla fusione del rame (metallo di cui Cipro era ricchissima e che costituiva parte importante del commercio dell'isola), come ammorbidente per la produzione delle stoffe.
Le straordinarie condizioni che hanno permesso uno scavo così ricco sono dovute inrealtà ad una tragedia: il sito fu infatti abbandonato dopo un disastroso terremoto cui seguì un altrettanto disastroso incendio, dovuto alla notevole quantità di olio presente al momento nell'intera area. Tutto è stato quindi ritrovato esattamente come era stato lasciato, in una specie di "istantanea" scattata dalla storia. Che ci ha permesso di confermare la grandissima importanza dell'olio di oliva nelle civiltà mediterranee dell'età del bronzo. Ultima "chicca" della mostra è un filmato che ci riporta alle origini, molto più recenti, del profumo Chypre, inventato da Coty nel 1917, e ci suggerisce che la cipria vera e propria, a causa dell'impossibilità di stabilirne l'origine nell'uso cosmetico che se ne fa da tempi immemorabili, deve il suo nome proprio all'isola del Mediterraneo, che per altro ne è ricchissima.
(articolo pubblicato il 15/06/2007)
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