L' Uomo...la stella che non c'è di Cora Spalvieri 1/2
Un ideale irraggiungibile, un pregio mancante o semplicemente un pezzo difettoso. È quello descritto ne " la stella che non c'è", film presentato dal regista Gianni Amelio alla 63ma Mostra del Cinema di Venezia.
Vincitrice del premio Rotella, la pellicola fin dalla prima proiezione ha regalato emozioni e perplessità al pubblico ed alla giuria dividendo nettamente la critica. Il film, ispirato al libro di Ermanno Rea " La dismissione", è la storia di un viaggio straordinario lungo le strade della Cina.
Dopo la vendita dell'altoforno in cui lavorava, Vincenzo Buonavolontà (Sergio Castellitto), operaio specializzato nella manutenzione dei macchinari, resosi conto di un difetto in una centralina, decide di partire alla volta di Shanghai accompagnato dalla traduttrice Liu Hua (interpretata da Tai Ling) per portare il pezzo riparato. Ma una volta arrivato apprende che l'altoforno è stato venduto a terzi. Inizia così il suo viaggio che lo porterà a scoprire le varie sfaccettature della Cina.
Amelio ci mostra in questo modo una Cina mai rappresentata, lontana dall'ideale comune di città caotiche e occidentalizzate dove la tecnologia ne fa da padrona. Quella de "La stella che non c'è" è la Cina dura, popolare, del lavoro incessante degli operai. Non a caso la scena più emozionante ritrae una palazzina dove vivono ammassati più di 12000 uomini e dove negli appartamenti la vita è frenetica, tutti lavorano a qualcosa, assemblano telefonini, cuciono abiti, e i bambini cresciuti collettivamente giocano tra i macchinari sparsi nelle case.
avanti >>>>>> (articolo pubblicato il 20/09/2006)
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