Al convegno di Umanesimo Cristiano sono intervenuti il Presidente di Unicredit Paolo Savona e il Direttore di Confindustria Galli

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Roma. "I Valori e l’Economia" è il titolo del convegno svoltosi oggi alla sede di Confindustria a via dell'Astronomia. Un incontro su un tema delicato e attuale organizzato dall'Associazione Umanesimo Cristiano, moderato dal giornalista Piero Schiavazzi e che ha visto come relatori Paolo Savona, Presidente della UniCredit Banca di Roma, e Giampaolo Galli, Direttore Generale di Confindustria.

Qual'è l’antidoto etico alla degenerazione del mercato in mercatismo? Quali risposte per questa crisi? Le risposte sono tante, interessano non solo l'economia ma coinvolgono la politica, la religione e quindi l'etica, la giustizia. "Con questa crisi abbiamo scoperto che ci sono buchi nelle regole scritte e non scritte -ha affermato Galli alla platea piena di giovani studenti universitari- in particolare nel settore della finanza in USA". Pertanto, bisogna riconsiderare che "l'azienda è una comunità d'impresa, una comunità etica che devono esprimere dei valori, al di là della semplice produzione del profitto". Le prime risposte: rivedere le regole; potenziare o liberare le attività di controllo; introdurre nel quadro della nostra società capitalista nuovi valori, da affiancare a quello del profitto. Quali? "Serve un capitalismo delle responsabilità -risponde Paolo Savona nella nostra intervista- è la terza stagione del capitalismo. Da un'analisi della nostra storia umana, si riscontra che il mercato ed il capitalismo hanno le radici nella natura umana". Come disse una nota economista marxista formatasi con Keynes "il capitalismo esiste da duemila anni e continuerà ad esistere per i prossimi duemila".

Ma per questa crisi? Per Savona occorre evitare di cedere alla tentazione del protezionismo nei paesi sviluppati, per impedire che i costi della crisi possano ricadere sui paesi poveri e sottosviluppati.
Ma anche "evitare di fornire solo assistenzialismo -ammonisce Savona- ma creare sviluppo e opportunità per tutti".
Molto importante, ricorda il Presidente, la presenza dello stato e i suoi interventi a favore del mercato, inteso come il luogo principe per produrre ricchezza e lavoro: deve essere maggiormente controllato e gli organi di garanzia devono avere maggiore libertà d'azione, senza invadere la sfera produttiva.

Un ulteriore contributo a contrastare la crisi economica, e al contempo stesso a continuare il confronto tra mercato ed etica, proviene dalla Chiesa cattolica: con la sua dottrina sociale, può spostare l'attenzione dall'attuale fase del capitalismo a quella appunto delle responsabilità, come indicare ad esempio una maggiore distribuzione del reddito all'interno degli stati e, più in generale, un rinnovamento profondo della mentalità dove, conclude il Presidente Savona, "il primato dell'etica nel mondo della economia non si può imporre per legge".