Approfondimenti con i curatori del volume, Piatti e Tortorelli
Dott.ssa Raffaela Tortorelli
1..Qual è stato il suo ruolo nella realizzazione del volume 'Omnia religione moventur'?
Nella realizzazione dell'opera, io e il dott. Piatti, come realizzatori, abbiamo avuto un ruolo centrale. Da parte mia, è stato semplicemente un modo per "dire grazie" a colui che mi ha insegnato tutto. Attraverso questa raccolta di saggi, il dott. Piatti, essendo anche lui uno studioso del Medioevo e conoscendo il Fonseca, ha intrapreso insieme a me questo itinerario culturale, che ci ha condotti al coinvolgimento di docenti e studiosi appartenenti al nostro ambito di studi e di ricerca. Entrambi siamo i curatori dell'opera oltre che autori di due saggi ciascuno.
2..Collaborare e conoscere il Prof. Fonseca cosa ha portato nella sua crescita formativa? Cosa si impara da un Maestro?
Conosco il Fonseca dagli anni della mia formazione universitaria a Potenza. Ho sostenuto con Lui brillantemente gli esami di storia medievale, mi sono laureata con Lui. Essendo la sua allieva più "giovane" ho avuto la fortuna di leggere anche le opere dei suoi allievi più anziani (es. del suo primo discepolo prof. Giancarlo Andenna), il quale ha scritto e presentato la prefazione. Avere un Maestro come Fonseca significa aver bevuto ad una viva fonte di cultura; è stato ed è una guida alla ricerca capace di orientarmi nella mia attività di studio. Egli mi ha tramandato la passione per lo studio storiografico, metodologia, confronto, riflessione, ma soprattutto la passione per la ricerca. Tutt'oggi, mi segue nel mio percorso formativo, di dottorato di ricerca. Cosa s'impara da un Maestro.
Un grande Maestro è colui che tramanda e insegna al proprio allievo il sapere, è colui che insegna la metodologia, è colui che ti insegna il confronto con le altre fonti, è colui che ti guida e ti consiglia nei percorsi a volte contorti/ostili, portandoti a riflettere, a scegliere con la propria testa, senza alcun condizionamento, è colui che ti insegna a metterti in gioco con regole e in modo leale, saper accettare le sconfitte e rimettersi nuovamente in gioco ma con più determinazione/impegno, ti insegna a saper porre domande ed essere capace di dare risposte agli stessi interrogativi. Il Fonseca è stato, ed è per me un vero Maestro di vita e di sapere.
3..Si può descrivere il metodo di analisi e/o studio del Prof. Fonseca? Quali sono i suoi punti cardine?
Purtroppo devo limitarmi e sintetizzare il tutto anche perché i contributi scientifici e storici che dovrei ricordare sono molti e significativi. Difficile scrivere in poche parole il suo metodo di analisi e i suoi punti cardini perché sono molteplici. Il prof. Esch diceva dell'amico don Cosimo: "gli storici di rango si riconoscono da come pongono gli interrogativi, anche naturalmente da quali risposte poi danno, ma soprattutto da quali interrogativi pongono alla storia. Fonseca fa parte di quegli Storici che sanno porre tali interrogativi e sanno dare grandi risposte".
Ripercorrere le tappe del suo pensiero scientifico significa fare una ricerca di storia della storiografia medievale degli ultimi 40 anni. Le sue opere sono frutto di metodo, creatività e soprattutto capacità di utilizzare i vari strumenti di ricerca. A Lui e al suo Maestro Cinzio Violante, si deve la formazione di medievisti impegnati nella ricerca sulle istituzioni della storia religiosa del Medioevo. Il Fonseca si è occupato di molti studi sugli ordini religiosi e sulla Chiesa medievale e dal punto di vista metodologico ha dato una riflessione critica e una svolta di prospettiva...
Dott. Pierantonio Piatti
1..Il Prof. Fonseca afferma che la ricerca deve confrontarsi con la complementarità tra il carisma e la matrice storica delle istituzioni. A che punto è questa ricerca?
E' prioritaria, ai fini di un'organica ed il più possibile articolata ricostruzione del complesso strutturarsi delle istituzioni religiose e politiche occidentali, un'analisi approfondita e scevra di pregiudizi dell'intima sinergia tra un carisma ed il suo progressivo istituzionalizzarsi, dinamica fondativa che ritroviamo alla base della formazione di ogni "corpo sociale".
E' difficile dire a che punto sia questo tipo di ricerca - ancora scarsamente promosso in alcune, sempre più rare, sedi accademiche. Certo, nel panorama europeo, spicca il Centro italo-tedesco di Storia comparata degli Ordini religiosi "Secundum Regulam Vivere", che ha offerto un gustoso frutto di maturità metodologica nel seminario internazionale di studi "Regole, Consuetudini, Statuti nella storia degli Ordini Religiosi: un'analisi comparativa", svoltosi tra Bari e Lecce nell'ottobre del 2002. Tutte queste iniziative vedono nel Prof. Fonseca - in dialogo con illustri medievisti di area germanica quali Gert Melville - una forza propulsiva di rara intensità e tenacia ed una guida tanto magistrale quanto creativa.
2..Il carisma è elemento importante nella stabilità di un'istituzione (politica o religiosa)? Oppure regole certe condivise dagli appartenenti all'istituzione consentono la stabilità in quanto tale?
Il carisma è elemento essenziale e fondativo di un'istituzione religiosa. La mera 'osservanza', appiattita e legalistica, porta al progressivo decadimento degli Istituti religiosi: non a caso, spesso per centrare la causa principale del dissesto di un Ordine o Congregazione religiosa si parla di "crisi dell'identità carismatica" o, più semplicemente, di "perdita del carisma".
Una definizione di carisma ? Clifford Geertz, antropologo, riferendosi alla fase primigenia dello sviluppo del cristianesimo, lo percepisce inteso come una "straordinaria forza personale di origine trascendente". Credo che questa descrizione ben si attagli alle figure dei fondatori - e fondatrici - di Ordini religiosi.
Dal punto di vista dell'analisi storica, dobbiamo registrare, nella longue durée delle istituzioni religiose latine ed orientali, l'operare e l'affermarsi di figure, uomini e donne, capaci di attirare discepoli e di generare, nel tempo, cenacoli permanenti di vita comune ispirata ad un fine trascendente ed incarnato, la perfezione evangelica, declinata secondo il particolare vissuto sociale e culturale proprio dei più diversi tempi e luoghi.
3..Viceversa, perché molte persone carismatiche sono state viste come un motivo di disgregazione?
Il carismatico è sempre animato da una particolare tensione profetica. In quanto profeta, esso si rivela potenzialmente destabilizzante, problematicamente propulsivo ad ogni livello.
Per questo la sua figura andrà metabolizzata, ricompresa, spesso coscientemente rielaborata nel tempo: dal suo essere socialmente magmatica e spiritualmente effervescente, la figura del carismatico verrà di frequente riassimilata entro confini descrittivi topici e rassicuranti che comunque evocano la sua dirompente forza originaria.
Il carisma, perciò, al contempo aggrega e disgrega, e può restar dinamico pur cristallizzandosi, nel ludus spesso irrisolto dell'uomo con le sue aspirazioni.
Commenti raccolti da MariaRosaria Cozza
Card. Poggi su dialogo Vaticano-Cina
Intervista al prof. Fonseca
Commento dell'On. Volpini sulla presentazione del volume
(articolo pubblicato il 28/03/2006) |