Dal 21 ottobre inizieranno tre mesi di importanti appuntamenti culturali nella ricorrenza del 50° anniversario della morte del grande pontefice

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  Intervista a Mons. Rino Fisichella

  Intervista a Rev.mo P. Gianfranco Ghirlanda

Città del Vaticano. La presentazione del 17 giugno alla Sala Stampa Vaticana delle iniziative per la ricorrenza del 50° anniversario della morte di Pio XII ha lasciato ai presenti la positiva impressione che l'importante figura storica del Sommo Pontefice sarà ricordata e illustrata con il dovuto rigore storico.

Si inizierà il 21 ottobre con una mostra fotografica dal titolo: "Pio XII: l’uomo e il pontificato", che si terrà in Vaticano nel Braccio di Carlo Magno, e si protrarrà fino al 6 gennaio 2009. A questo si aggiungerà il 6 novembre il convegno sul Magistero di Papa Pio XII, presso la Pontificie Università Gregoriana e Lateranense, che terminerà i suoi lavori l'8 novembre.

Nel corso della conferenza stampa erano presenti importanti relatori: S.E. Mons. Rino Fisichella, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense; il Rev.mo P. Gianfranco Ghirlanda, S.J., Rettore Magnifico della Pontificia Università Gregoriana; il Rev.mo Mons. Walter Brandmüller, Presidente del Pontificio Comitato delle Scienze Storiche; il Prof. Giovanni Maria Vian, Direttore de L’Osservatore Romano; il Dott. Giovanni Morello, Presidente della Fondazione per i Beni e le Attività Artistiche della Chiesa.

Monsignor Walter Brandmuller ha illustrato con precisione l'indirizzo che si è voluto dare alle manifestazioni: "in vista dell’imminente cinquantesimo anniversario della morte di Papa Pio XII –avvenuta il 9 ottobre 1958– il Pontificio Comitato di Scienze Storiche è stato incaricato di progettare ed organizzare le manifestazioni commemorative di questo anniversario.
Visto che la storiografia descrive ed interpreta i papi e i pontificati spesso in chiave piuttosto politica, è nostra intenzione mettere in evidenza la vera dimensione del ministero petrino, che per sua natura non può essere altra che quella del Sommo Pastore, cioè l’annuncio della verità del Vangelo di Cristo e la guida spirituale della Chiesa".

Padre Ghirlanda invece ha posto l'accento sull'influsso di Pio XII sul Concilio Vaticano II; "è apparso chiaro che l’idea sottostante al Congresso -del 6 novembre, ndr- dovesse essere quella dell’influsso del magistero di Pio XII sul Vaticano II e quindi della sua attualità. La Commissione mista, formata dai Decani e da alcuni professori delle Facoltà di Teologia delle due Università, propose due modelli di articolazione del Congresso: seguire la cronologia di documenti più importanti di Pio XII, sia encicliche che messaggi, oppure seguire due tematiche, una della Chiesa ad intra e l’altra della Chiesa ad extra.

Un’ulteriore riflessione, condotta col contributo dei due Rettori, portò ad un terzo modello che includeva elementi di primi due: concentrarsi sui più importanti documenti del Vaticano II e mettere in evidenza con una riflessione critica, l’importanza dell’influsso su di essi del Magistero di Pio XII.
Quindi l’approccio fondamentale del Congresso sarà lo studio delle connessioni tra i tanti ricchi insegnamenti di Pio XII e le tematiche affrontate dal Vaticano II, in modo da mettere in luce la continuità del magistero conciliare con quello di Pio XII, ma anche gli sviluppi".

Sono passati solamente cinquanta anni dalla sua morte, eppure il contesto storico nel quale visse risulta radicalmente cambiato. Oltre alle mancanze della scuola media superiore, che assai raramente riesce a sfiorare l'epoca di Eugenio Pacelli ed il suo operato, si uniscono le differenti formalità comunicative che sono state stravolte dall'uso dei media. Più che la televisione, è stata il suo modo di essere concepita e programmata dalla fine degli anni settanta a modificare l'idea di sacralità della figura: il Pontefice, prima che pastore delle genti, è uomo mediatico che deve sfondare nello schermo, con gesti semplici ma riconoscibili. Rispetto alla profondità di pensiero e di strategia, prevale la semplicità dell'immagine, che certamente ha penalizzato uno sviluppo armonico di un processo culturale concreto e permanente nella società. I momenti celebrativi di Pio XII avranno anche il compito di rendere palese, concreto, tangibile il contesto storico e il ricordo, ormai svanito, di una modalità di fare politica, diplomazia e guida pastorale.