Gag e sano umorismo per uno spettacolo che ancora riscuote successo dopo cinque stagioni consecutive

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Roma. Per la quinta stagione alla Sala Umberto va in scena lo spettacolo Singles, già gran successo in Francia. Fino al 12 ottobre, e sotto la regia di Rodolphe Sand, uno degli autori dello spettacolo, i bravi attori Gabriele Pignotta, Alexia Murray e Nick Nicolosi portano le manie e le disperazioni dei single, puntando su una resa più comica che intimista, che diverta facendo riflettere piuttosto che scavare nelle profonde solitudini. Infatti, nei momenti descritti dei matrimoni dei loro amici, alle frequentazioni dei club e dei giri per single, si è preferito divertire, esaltare i difetti con battute divertenti piuttosto che calcare la mano su una condizione che, nonostante i proclami dei media, rimane demoralizzante per chi la vive.

La storia è semplice: ci sono tre personaggi Giuliana (Alexia Murray), Antonio (Nick Nicolosi) e Bruno (Gabriele Pignotta), single per diversi motivi, che si incontrano soprattutto ai matrimoni dei loro amici. A forza di rivedersi e sentirsi soli di fronte alla gioia degli altri, escogitano strategie diverse per "rimorchiare" finalmente la persona della vita. Discoteche per single, cacce al tesoro per conoscersi, annunci improbabili: in poche scelte si sono racchiusi, intelligentemente, i principali sbocchi di ricerca di queste persone che, per motivi a volte assai banali, si sono ritrovati fuori dal cerchio della stabilità amorosa. In conclusione dello spettacolo il lieto fine: Giuliana e Antonio finalmente, dopo esser stati accanto per anni, si conoscono e vanno a convivere insieme.

Forse è proprio nel finale che si racchiude una risposta alla domanda: perché si diventa single? Nelle risate generali, nei mazzi di rose donati sul palco alla protagonista femminile, è passato un concetto assai semplice, anche se difficile da mettere in pratica: conosci te stesso e gli altri. Conoscere: dal vocabolario si apprende che significa informarsi su un'altra persona o insieme di persone e quindi regolarsi in conformità a queste nuove conoscenze, ma anche incontrarsi. Di nuovo, sembra che l'era attuale occidentale sia tale che, piena di distrazioni, distolga l'attenzione nostra dallo svolgere questa attività, facendoci perdere tempo in attività a volte inutili, a volte dedicate al soddisfacimento del proprio egoismo che come tali producono nel lungo termine l'infelicità: di questo bisogna rendere atto che i tre attori hanno ben interpretato con grande sentimento quella leggera sensazione di sentirsi soli ma non perché malati, inadeguati pur essendo inseriti nel lavoro, anche come affermati professionisti, timidi ma al contempo stesso non passivi, che rendono i single così sospesi, non troppo tristi né altrettanto felici, un limbo dantesco dal quale è assolutamente necessario uscire.