A Roma sino al 3 maggio si potrà ammirare la splendida mostra curata da Niles Eldredge, Ian Tattersall e Telmo Pievani

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Spot pubblicitario della mostra

Roma. Si è aperta a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, la mostra “Darwin 1809-2009”: ripercorre le tappe salienti dell'esperienza dello scienziato inglese, dalle prime giovanili osservazioni sulla natura fino alla formulazione della teoria dell'evoluzione dei viventi per selezione naturale.

L'esposizione, la più importante mai realizzata in Italia sullo scienziato inglese, rimarrà aperta sino al 3 maggio 2009 ed è stata curata da Niles Eldredge, Ian Tattersall e Telmo Pievani. Successivamente si sposterà a Milano ed infine a Bari.
La struttura della mostra si articola in diverse sezioni. Si apre con “Il mondo prima di Darwin”, dove al visitatore viene offerta una selezione di scheletri di vertebrati che fotografa l'idea ottocentesca sulla natura come realtà stabile, perchè sempre uguale a sé stessa. Infatti al tempo di Darwin si pensava che tutte le specie viventi si fossero generate indipendentemente le une dalle altre in forme immutabili nel tempo: è il concetto di fissità delle specie. Diametralmente opposta è l'idea di Lamarck, che proponeva una teoria trasformista ovvero una specie può gradualmente evolversi per influenza dell'ambiente.
In “Un giovane naturalista” viene messa a fuoco l'immagine di un ragazzo osservatore e collezionista di piante, di rocce e di insetti coleotteri e si continua con ”In viaggio intorno al mondo” a bordo della regia nave Beagle, di cui sono presenti un modellino in scala ridotta ed un'immagine del 1832. Sono in esposizione anche appunti e lettere che lo scienziato spedì alla famiglia ed agli amici dai luoghi visitati.
Nella sezione ”Londra-l'idea prende forma” viene illustrato il periodo dopo il rientro in patria dal viaggio intorno al mondo, caratterizzato da un intenso lavoro di riordino degli appunti e dai molti scambi di idee con i maggiori scienziati inglesi.

In ”Down House-una vista al lavoro” vi è la dedica al luogo del cuore di Darwin ovvero la villa in campagna, suo rifugio per quarant'anni. In questa casa completò la sua opera sull'origine della specie che fu pubblicata nel 1859, alla quale seguì quella sull'origine dell'uomo del 1871.
“L'evoluzione oggi” presenta le vaste applicazioni che le conoscenze sul meccanismo di selezione naturale permettono di fare oggi nei campi della biologia evolutiva, dell'embriologia comparata, della genomica, delle ricostruzioni filogenetiche, dell'antropologia fisica.

L'intero complesso espositivo è pensato per un pubblico eterogeneo per età e per cultura. Infatti ha due piani di lettura: il primo assolutamente sensoriale dovuto alla percezione delle forme degli oggetti, come gli insetti lucanidi e i diversi tipi di madrepore costruttrici delle barriere coralline; dei volumi come il grande cranio del Gliptodonte, il grande carapace delle tartarughe delle Galapagos o il piccolissimo colibrì; dei colori delle iguane terrestri e marine, dei granchi e delle sule delle Galapagos; del rumore delle acque del mare sullo scafo del Beagle e dello scricchiolio dei legni della nave.

Il secondo piano di lettura riguarda l'individuazione del significato intrinseco degli oggetti esposti per scoprire il mondo delle idee che ha dato origine al concetto scientifico dell'evoluzione di Darwin, come lo straordinario disegno dell'albero della vita, tracciato su un taccuino, somigliante ad un ramo di corallo. E' uno schizzo fanciullesco preceduto da una frase ad un tempo semplice e grandiosa: I think.

In mostra è presente un piccolo diorama, ossia una ricostruzione di un aspetto naturalistico delle Galapagos che permette al pubblico di fotografare un paesaggio autentico colto a livello inconscio mediante un effetto di “percezione globale della natura”. La ricostruzione dello studio di Darwin permette al visitatore di immergersi nella atmosfera della sua casa di campagna e di immaginare il luogo dove le idee si coagularono e diedero vita ad una teoria rivoluzionaria.
Coinvolgente è la passeggiata virtuale lungo il sand-walk, che suscita molte immagini e sensazioni. Buono è l'apparato didascalico-iconografico che corona un ottimo modello di fruizione espositiva interattiva da parte del pubblico.