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Milano. Alla galleria Antonia Jannone, dal 14 gennaio all’11 febbraio, sarà in esposizione la mostra personale di Sergei Tchoban, uno dei più importanti esponenti dell’architettura russa, nato a San Pietroburgo e profondamente influenzato dalla storia artistica e architettonica italiana.
La mostra, Aqua, è una collezione di disegni, tecniche miste su carta, in cui è evidente la stretta connessione tra la cultura italiana e quella russa, con particolare riferimento alla sua città d’origine. Proprio il contatto tra le due culture è il centro della manifestazione, realizzata con il patrocinio dell’Associazione Italia Russia, che persegue lo scopo di diffondere la cultura russa in Italia. La mostra è suddivisa in cinque sezioni: cultura architettonica italiana, cultura architettonica di San Pietroburgo, diari, fantasie spaziali post sovietiche e schizzi di progetti.

Il filo conduttore di ciascun lavoro è la metafora dell’acqua. Fin dall’infanzia i rapporti tra lo spazio, l’architettura e l’acqua sono stati per Tchoban uno stimolo importante e ricorrente, e con interesse alterno ha esplorato il fenomeno delle maree e delle inondazioni, oppure le mistificazioni dei mondo onirici come Atlantide e Vineta, o ancora la regolazione dei corsi d’acqua e l’allagamento mirato di edifici nel contesto di laghi artificiali.

La metafora dell’acqua viene utilizzata dall’artista come un filtro per i suoi mondi architettonici, e attraverso la forza che essa sprigiona gli edifici vengono messi alla prova. Nei disegni esposti non mancano richiami al neoclassicismo, all’idea del Gran tour attraverso la storia e la cultura, una commistione di elementi che fanno dell’autore uno degli architetti più affermati in ambito contemporaneo. La mostra appare dunque come un’interessante occasione per il visitatore di addentrarsi in un mondo ancora poco conosciuto, e di afferrarne ciò che di più bello può offrire, un’arte tanto lontana nello spazio, che tuttavia ripercorre strade che ben conosciamo.