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Presunto autoritratto, National Gallery - Londra
Finalmente una mostra colleziona le opere del Maestro sparse in tutto il mondo
Antonello da Messina: arte e documento   di Chiara Comerci
Itinerario nel percorso artistico del maestro Messinese
Roma, Scuderie del Quirinale. La mostra dedicata ad Antonello da Messina ha aperto i battenti da più di un mese e nonostante questo la folla che gremisce le sale è imponente.
Sarà per la curiosità di conoscere un artista poco noto al grande pubblico? O per l'alone di mistero che copre parte della sua carriera artistica? O per scoprire il fascino di un'arte insieme fortemente influenzata dalle esperienze fiamminghe e profondamente italiana? Crediamo che tutto questo abbia costituito un mix fondamentale di ingredienti che hanno portato un così grande afflusso di pubblico. In questo straordinario artista convivono il gusto fiammingo per il dettaglio e la simbologia e l'organizzazione dello spazio prospettico tutta italiana (esemplare in questo senso il San Girolamo nello studio, in cui i minutissimi particolari, come le piastrelle del pavimento, non sminuiscono la forte unità compositiva dovuta all'uso della prospettiva).
Durante il soggiorno a Venezia furono commissionate ad Antonello molte opere per la devozione privata, di cui alcune sono in esposizione. Notevoli ancora una volta la precisione del disegno e la nitidezza delle minuscole immagini, quasi miniature. Colpiscono molto soprattutto le dimensioni delle opere: il già citato San Girolamo nello studio, ad esempio, misura solamente cm 46x36,5, ma che definizione e che ricchezza di particolari!
Antonello ha altre frecce al suo arco: la mostra espone una serie di ritratti maschili in cui la purezza tutta rinascimentale delle forme si fonde con una incredibile capacità indagatrice dell'animo, offrendo allo spettatore immagini di raro realismo descrittivo; realismo che si ritrova anche nei dipinti più 'di rappresentanza' come le pale d'altare: ogni personaggio è un ritratto diverso, ogni Madonna è diversa dall'altra.
Interessanti sono anche le opere esposte di altri autori accanto a quelle dell'artista per documentare il dialogo di Antonello con l'arte del suo tempo (citiamo ad esempio l'esposizione delle due Crocifissioni affiancate, una di Antonello e una del Bellini) e soprattutto la grande importanza da questo rivestita per lo sviluppo dell'arte italiana successiva (troviamo opere, tra gli altri, del figlio Jacobello di Antonello, di Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco, di Cima da Conegliano). Una mostra suggestiva e stupefacente, ben organizzata con proiezioni, materiale cartaceo e un grande pannello interattivo per contestualizzare l'opera di Antonello nel Rinascimento italiano. Un evento da non perdere per il quale c'è tempo fino al 25 Giugno.

(articolo pubblicato il 06/05/2006)