Sabato 6 ottobre si rinnova l'appuntamento annuale con i tesori dell'arte custoditi dalle banche

C'è una fetta della nostra cultura e del patrimonio artistico italiano non a tutti nota e custodita con cura da privati. Il "Capriccio" del Canaletto, i raffinati arredi in stile Rococò accostati a tante opere d'arte classiche, gli affreschi e gli stucchi decori preziosi di splendide dimore del '600. Oggetti e luoghi che profumano di storia, quasi sempre inaccessibili al pubblico.

A custodire questi tesori sono le banche, insospettabili musei carichi d'arte. Consapevoli di questo l'Abi, Associazione Bancaria Italiana, in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali, ha riproposto per il prossimo 6 ottobre "Invito a Palazzo", un'iniziativa giunta ormai alla sesta edizione. Un evento che, pur avendo raccolto parecchi consensi dal pubblico, potrà essere vissuto solamente dalle 10 alle 19 del prossimo sabato.

Un appuntamento annuale, del tutto gratuito, in occasione del quale le società di credito si spogliano dalla veste usuale aprendo per un giorno le porte ad un pubblico sicuramente più variegato. Gli amanti dell'arte e i turisti alla ricerca di novità avranno la possibilità di apprezzare palazzi storici, un tempo appartenuti alla borghesia e tutt'ora affidati a dei collezionisti d'eccezione, le banche, che restano al momento i privati più impegnati e in grado di finanziare la conservazione di questi beni della cultura italiana.
Un occasione che vedrà coinvolti gli istituti di credito di tutta Italia, dai più grandi alle realtà più piccole, tutti accomunati dallo stesso connubio banche-cultura, un binomio tutto italiano che anche il ministro Rutelli ha tenuto a sottolineare. Che mostra i punti di forza dell'economia italiana, incentrata sul suo ricco patrimonio culturale, e del sistema bancario, l'unico capace di far "convivere attività amministrative e opere artistiche". Le banche infatti hanno investito nel restauro di opere architettoniche circa 150 milioni di euro. Per non parlare del settore libri. La pubblicazione di parecchi dei volumi, presenti nelle biblioteche dei privati e che arricchiscono quelle di ministeri ed enti pubblici, è frutto di un'opera svolta dalle società di credito.

La città di Roma, che partecipa all'evento con la presenza di ben 11 palazzi, è l'esempio più significativo di quanto renda questa collaborazione. Il Monte di Pietà, in cui ha sede la Banca di Roma, con il suo archivio storico e con la sua cappella barocca e, ancora, il Banco di Santo Spirito, Palazzo Altieri, sede dell'Abi, con tracce del pontificato di Papa Clemente X. Un percorso che vede spesso le banche concentrate in un "quartiere", come ha sottolineato anche il sottosegretario ai beni culturali, e per questo semplice da visitare. E questi musei privati, messi a disposizione del pubblico, potrebbero diventare maggiormente parte integrante del patrimonio italiano se, come prospettato dal vice premier Rutelli, otterranno i dovuti incentivi fiscali. Invogliando anche altri a puntare su queste industrie creative. L'invito intanto è esteso a tutti, e i padroni di casa stavolta non chiederanno una carta di credito né il saldo del vostro conto. E allora, répondez s'il vous plait.