Roma Fiction Fest 2007, convegno "Scrivere per la tv": soggettisti e sceneggiatori a confronto di Valeria Liguori 1/1
Roma. Tutta colpa dell'omologazione. Questa l'accusa lanciata da alcuni dei piu' famosi sceneggiatori e soggettisti italiani intervenuti al convegno "scrivere per la tv" organizzato contestualmente al Romafictionfest a Roma lo scorso 4 luglio. In particolare, le fiction italiane risultano tutte estremamente simili tra loro, carenti di identità. Caratteristiche volute dagli editori. Cosi Laura Toscano, autore trentennale di cinema e tv (Commesse, Il maresciallo Rocca) rilancia la forza del loro mestiere: è necessario dare più voce ed importanza al ruolo dello sceneggiatore e alla potenza della scrittura. Toscano continua il suo discorso , proponendo l'instaurarsi di un dialogo con gli editori piuttosto che la sottomissione alle critiche di questi. Bisogna che le critiche siano costruttive, così da riuscire a comunicare nel migliore dei modi con gli spettatori.
Nel cinema e nella tv infatti, c'è bisogno di armonia tra tutte la parti che ci lavorano per riuscire ottimamente nel prodotto finale. Armonia dettata dalla collaborazione totale, genuina.
Concorde con questa posizione anche l'autore Domenico Saverni (Don Matteo): bisogna demolire l'appiattimento dei generi per ritrovare la bellezza e la funzione sociale del loro lavoro. Spiega inoltre la differenza tra lo scrivere per il cinema e per la tv. Nel cinema c'è sicuramente più libertà di espressione, libertà che permette di riconoscere la mano di un autore, nella tv invece l'emittente ha una forza decisionale sulla fiction come sul resto dei prodotti.
A difesa degli editori, Paola Pascolini ("un medico in famiglia"). Parla di un rapporto di rispetto reciproco e accusa la tv generalista del dover creare a tutti i costi l'omologazione dei temi. Pascolini lancia una sfida: "Ai network vorrei chiedere di presentare un progetto 'nuovo' sul modo, sul linguaggio e sulla scelta degli attori e dei registi" afferma. Chissà se la sfida verrà raccolta.
La situazione attuale in Italia: sono richieste più fiction ma vengono anche realizzate più velocemente. E si sa, spesso la velocità non è la condizione ottimale per avere prodotti di qualità.
(articolo pubblicato il 17/07/2007)
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