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Dal 4 novembre è nelle librerie, edito da Aracne Editore, il primo libro di Annunziato Gentiluomo: La qualità televisiva. Definizioni e prospettive di analisi. Il giovane scrittore, dottore di ricerca in Scienze e Progetto della Comunicazione a Torino, attraverso uno studio accurato propone una serie di spunti riflessivi su un tema attuale, che interessa per intero la nostra società: la televisione e le dinamiche che la regolano.

In modo fresco e accessibile a tutti, l’autore presenta una ricognizione della letteratura più importante sul fenomeno, affrontando un argomento di cui conosce bene le difficoltà di discussione, e che lui stessa definisce “scivoloso”, cercando di capire cosa, attori diversi, pensano della televisione, muovendosi in modo neutrale, e proponendo la presenza di pubblicità sociale come un indicatore capace di esprimere una tv di qualità, uno dei suoi “ingredienti”.

La domanda da cui parte l’analisi, è la possibilità di parlare di qualità rispetto alla televisione italiana di oggi, una tv dominata dal trash, dal pettegolezzo, dallo sbandieramento dell’intimità, dal pressapochismo, dalla parzialità, un insieme di atteggiamenti che ci fanno pensare alla qualità televisiva come ad un ossimoro. La mission originaria del medium ha lasciato il posto alle logiche commerciali, all’insegna dell’omologazione e del fare audience, sicché quantità e qualità appaiono come realtà che non coincidono, e che spesso premiano programmi molto differenti.
Tra i risultati della ricerca si registra una presa di distanza dei pubblici da questo mezzo, gli insegnanti ne discutono con imbarazzo, con sdegno gli adolescenti e con invettiva i giovani laureandi, un coro di voci che insieme esalta con nostalgia un passato migliore. Ma perché si manifesta un generale senso di distacco e disapprovazione nei confronti di un oggetto che potrebbe essere un meraviglioso mezzo di evoluzione culturale? Questo il quesito che si pone l’autore nell’affrontare l’analisi.

Anziché apparire come un bacino di stimoli e di conoscenza, la televisione si presenta come un’arena in cui ognuno offre una sua specifica accezione di qualità, in cui i soggetti sono dominati dal proprio particulare, in uno sfondo in cui la legislazione è carente. Questi i temi del testo che si compone di cinque capitoli, da un iniziale presentazione del panorama culturale italiano, alla lettura della storia della Rai in termini appunto di qualità, un percorso che ogni volta si avvale del pensiero degli studiosi del tema e che affronta l’argomento anche grazie ai tre gruppi di discussione interpellati a parlare di ciò che pensano della qualità. Dallo studio risulta inoltre una certa assenza del mezzo legislativo in Italia in merito di qualità televisiva, per cui si propone un maggior impegno da parte dei politici nel tutelare i cittadini-utenti. La qualità televisiva. Definizioni e prospettive di analisi è un testo che fa un quadro della televisione di oggi, senza schierarsi, ma facendo luce su meccanismi non chiari a molti. Un libro per tutti poiché tutti siamo, in qualche modo, responsabili di questa realtà.