Freccero riappare in tv dopo l'oscuramento. E dispensa analisi mass-mediologiche

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Carlo Freccero, presidente di RAISAT, è tornato in televisione. Dopo esser scomparso per un po’ impegnandosi unicamente nelle retrovie televisive e nell’insegnamento, ora il celebre autore televisivo torna sugli schermi, e lo fa in una trasmissione di RAI3, il talk show “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio.

Entrato a far parte del cast nelle vesti di studioso dei media, Freccero dispensa le sue lezioni sul rapporto che intercorre tra televisione e politica.
“La televisione è il termometro della società e non sopporta la censura: prima o poi scoppia qualcosa. Bernabei metteva i mutandoni alle ballerine, dieci anni dopo sono arrivate le pin up della TV commerciale. Ora la TV reagisce al mancato cambiamento promesso dal governo di centro-sinistra e i politici devono rassegnarsi a sottostare al giudizio dello spettatore come gli uomini di TV accettano il giudizio dell’audience.” È questo il succo dell’intervento del professor Freccero nella puntata del 6 ottobre di “che tempo che fa”, intervento fatto in merito alle critiche generalizzate poste alla trasmissione di Santoro “ Anno Zero”. Il professore, docente di linguaggi della televisione generalista presso la facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma3, non è nuovo a questo tipo di interventi. Il suo stesso corso infatti ha come tema fondamentale l’analisi della televisione tra consumo e consenso, dove è l’audience ad essere vista come il perno della televisione. È l’audience, il pubblico, a dettare legge, anche nella politica. Queste sono le conseguenze a cui vanno incontro i politici che per farsi maggior pubblicità e avere più visibilità preferiscono il contatto con la telecamera al contatto diretto con la gente. Questi ormai non si pongono più in relazione con il cittadino, ma con lo spettatore, e la loro tribuna preferita non è più collocata in un comizio pubblico, ma in un talk show. Pertanto se un uomo di politica sceglie di entrare nelle case delle persone grazie a quel “magico” oggetto chiamato televisione, deve anche rassegnarsi alle critiche che queste stesse persone gli rivolgono. Questo è il pensiero espresso da Freccero nel suo breve intervento a “Che tempo che fa” dove sarà. spesso presente per elargire le sue “pillole di saggezza”.