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“Once”, un film coraggioso che mette in scena il musical in maniera diversa. Dopo “Moulin Rouge” e “Dancer in the Dark” il musical ritrova la sua dimensione realistica. Un mix tra documentario e musical girato con un budget economico, probabilmente non solo per scelta.

Scritto e diretto da John Carney, la storia narra di una coppia di ragazzi umili, che si arrangiano per vivere, uno riparando elettrodomestici ed esibendosi come cantautore e chitarrista per le strade e lei, un'immigrata ceca con mamma e figlia a carico che cerca di racimolare qualche soldo vendendo fiori in un affollatissimo centro di Dublino.
Attraverso una camera a mano, non sempre giustificata, si entra nei loro sentimenti, nelle loro vite che si incrociano, anche solo per qualche giorno, per poi intraprendere un cammino nuovo, dettato dal destino.
Altre scene invece sono ben studiate e costruite dal regista, quasi a voler distruggere il senso documentaristico fornito nell’inquadratura precedente, scene come la camminata della ragazza che canta If you want me, accompagnata da un carrello all’ indietro dal senso chiaro e preciso. La luce che emerge è quella naturale, anche per le scene notturne. La fotografia ha una grana pastosa ed estremamente realistica. Il tutto è accompagnato dalla musica, intensa, melodica, delicata, cantata da due voci (quella maschile di Glen Hansard musicista dei Frames e quella femminile di Marketa Irglova) pulite e molto interessanti.

I due giovani da subito stabiliscono un feeling, intersecano le loro vite attraverso la musica e ne escono entrambi arricchiti e con nuovi stimoli da poter sfruttare per un futuro migliore.
Si intravede una storia d’amore che non ci sarà e un disco, a cui lavorano insieme, che forse arriverà. Cantano insieme Falling Slowly, canzone premiata con l'Oscar 2008 come Miglior Canzone Originale, in questo piccolo grande film premiato già in precedenza dal Sundance Irlandese.

Carney dice che il film “nasce dalla mia personale esperienza. Ai tempi, quando ho scritto il film, vivevo a Dublino e la mia ragazza a Londra. Allora mi è venuta l’idea di descrivere la storia di un amore a distanza che resiste alle tentazioni”.
Steven Spielberg ha detto di “Once”: è un piccolo film che mi ha dato ispirazione per il resto dell’anno”.
Un film da amare perché semplice e spontaneo. Viva il cinema indipendente.