…e cosa non lo è dall'ideazione del libro alla realizzazione del film
"Melissa P. 'Scopri cosa è vero'". Questo intrigante sottotitolo lancia nelle sale il film tratto dal libro: 'Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire' di Melissa Panarello, che dal 2003 ad oggi di strada ne ha fatta: dopo la grande richiesta nelle librerie italiane è stato tradotto in 16 Paesi con due milioni e mezzo di copie vendute. Il libro è un gioco di equilibri tra confessioni erotiche della giovane protagonista (reali ed autobiografiche o solo immaginarie?) ed una solitudine in parte procurata dal coltivare incontri di sesso occasionali (di cui però lei stessa ne soffre) in parte dovuta alla distrazione familiare di genitori impegnati e sempre assenti dal mondo in cui agiscono e non interagiscono. Alla continua ricerca di amore, di essere amata, di donare il suo sentimento e il suo erotismo a qualcuno che forse non lo merita ma che riesca a darle un po' di attenzione, la protagonista crede di riuscire nel suo intento utilizzando il sesso, donandosi facilmente come se fosse un 'dovere', a volte senza una reale voglia, e sempre in assenza di sentimento da chi ha di fronte.
L'adattamento cinematografico, prodotto da Francesca Neri per Sony Pictures in coproduzione con la Spagna, diretto da Luca Guadagnino, non è stato approvato da Melissa Panarello già dal principio: la modifica del titolo è stata la prima grande discordanza tra la produttrice e la scrittrice. Successivamente le troppe modifiche della storia da lei scritta le hanno fatto prendere le distanze dalla versione sul grande schermo e a procedere per vie legali:anche se ha ceduto i diritti per il film pretende attenzione dagli sceneggiatori e non avendola ricevuta ha scritto una lettera all'avvocato della produzione, dove scrive: "Se volete raccontare la vita di Melissa a modo vostro, fate pure. Ma che sia la vita di "Melissa" e non quella di "Melissa P.", cioè la mia: la mia vita la tratto bene e esigo che anche gli altri facciano altrettanto. Se non lo fanno sono calunniatori".
La trama del film è molto differente, segue solo l'idea di quella originale, per questo Francesca Neri lo definisce un "libero adattamento".
Del film la Panarello apprezza molto la presenza di Geraldine Chaplin, nei panni della nonna, unica persona che riesce a comprendere l'alienazione della nipote proprio come la sua in tempi di gioventù, mentre giudica banale e scontato il modo in cui il regista affronta il mondo adolescenziale.
Il film è vietato ai minori di 14 anni, decisione della commissione censura, ponendo un limite che per quella fascia di pubblico per il quale il film è stato realizzato: un film "sull'adolescenza, per gli adolescenti, ma anche per i genitori", afferma la produttrice.
La versione cinematografica risulta superficiale: non rende l'idea del guscio in cui vive la protagonista, un guscio costruito di giorno in giorno nel suo diario. I personaggi maschili che la circondano mancano volutamente di profondità psicologica, mentre lo sforzo di voler continuamente tirar fuori la sensibilità che sboccia fresca in una giovane sedicenne risulta invece essere talmente marcata da ottenere l'effetto opposto: appare come una ragazzina fredda, che vive ancora più in superficie del resto del mondo, disinibita e disadattata, che gioca con il suo corpo ma non riesce ad unire sensualità, sessualità ed amore. Alla fine però di una serie di riti orgiastici che stupirebbero addirittura Kubrick Melissa P. si ritrova donna, e finalmente arriva l'happy ending: con occhi diversi si accorge di un suo compagno di classe che l'amore per lei lo ha sempre esposto ma non è stato mai recepito fino a quel momento.
Un invito: scoprite cosa è vero dall'ideazione del libro di una ragazzina molto sveglia alla realizzazione cosi discussa del film.
(articolo pubblicato il 12/12/2005) |