Noir, azione ma sembra non andare verso il successo

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Cemento armato è un film riconducibile al genere noir, con qualche picco d’azione, estremamente curato nel linguaggio. Faletti si cala nel ruolo di un terribile boss della malavita capace di fulminare con uno sguardo, che si muove sul territorio romano gestendo il maggiore giro di droga e prostituzione del territorio: da Casal Bruciato a Pietralata, passando per la Tiburtina fino a San Basilio e a seguire spostandosi nella zona nord verso Fidene e Prima Porta.

Il cast è lo stesso di “Notte prima degli esami”, ma i due film non hanno nulla altro in comune: Marco Martani, regista di “Cemento Armato”, è stato sceneggiatore in “Notte prima degli esami” di Brizzi, che a sua volta ha partecipato alla scrittura di questo film con Luca Poldelmengo, ed insieme sono stati soggettisti del film di Natale di Neri Parenti.
Per una visione completa di “Cemento armato” bisognerebbe scordarsi completamente quindi del film precedente. Il risultato è un romanzo popolare spietato sulla malavita romana.

“E io voglio che tutti, quando passo in mezzo a quei palazzi, sappiano che è roba mia...» afferma il boss dagli occhi di ghiaccio. Il film è buono, ma non eccelle, non decolla come “Notte prima degli esami”. Risulta sempre difficile replicare il successo dopo un grande successo, specie se il primo arriva inaspettatamente. Ricorda i polizieschi italiani degli anni ’70, spesso pieni di coincidenze del tutto scontate che non esclude battute d’oltreoceano, che suggeriscono i film di Tarantino. La fisicità è l’elemento di scontro tra il cattivo (Faletti) e l’affettuoso Diego (Vaporidis), che rappresentano la lotta continua ed affilata tra il bene e il male.

La sfida fisica poi diventa gradualmente morale e si spinge verso la necessità della sopravvivenza ricordando le grandi tragedie di Shakespeare. Punto di forza di questo film l’interpretazione egregia anche in questo caso dell’antieroe Giorgio Faletti e buona quella dei due giovani Nicolas Vaporidis e Carolina Crescentini. Punti deboli: periferie non attinenti a quelle reali ed alcuni ruoli non adiacenti agli attori come quello di Ninetto Davoli, lo sfasciacarrozze, che risulta sprecato per questo film. Almeno per la curiosità di fare un paragone tra i due film, questo bisognerebbe vederlo.