Al Napoli Film festival l'attore si confessa, con i suoi timori e tremori
Napoli. Si è tenuta nella sala cinque del cinema Warner Village di Via Chiaia un'intervista pubblica all'attore e regista Sergio Castellitto, condotta da Maurizio di Rienzo e Antonio Di Monda. A fine intervista la sala gremita ha potuto assistere ad un suo film francese "A vendre", la storia di una ragazza in fuga dall'altare e che vivrà d'espedienti finchè non sarà ritrovata da un investigatore privato (Sergio Castellitto).
L'intervista ricade nel Napoli Film Festival, che ha visto Napoli protagonista del cinema dal 4 all'11 giugno.
L'attore e regista ha parlato di sé e della sua vita privata senza censure.
All'intervistatore che gli chiede se gli faccia piacere essere accostato dal New York Times ad un novello Mastroianni, lui replica che preferirebbe che un giorno, di un attore in erba, si dicesse "è un nuovo Castellitto". Ha ricordato a tal proposito con nostalgia un suo film d'esordio con Marcello Mastroianni durante il quale confessa di aver avuto tremori ed incertezze come tutti i principianti.
Ha espresso inoltre tutto il suo apprezzamento per registi contemporanei quali Virzì, Bellocchio ed Amelio e non ha risparmiato critiche al mondo della fiction: "Guardo quella soap che girate qui ha Napoli -ha detto- come si chiama, "Un posto al sole"?, Ben fatta, ma perché mai un attore regolarmente stipendiato dovrebbe mettersi in gioco per fare qualcos'altro?"
Ha inoltre ricordato sempre parlando di Napoli, il suo incontro con Mario Merola nel film "o carcerato" che a suo dire lo intimidì al punto tale da fargli dimenticare le battute del film.
Poi si è soffermato a parlare dei suoi ultimi film: "Non ti muovere " ed "Il regista di matrimoni" dei quali è giustamente orgoglioso, vantando di essere uno dei pochi registi nel cinema italiano a non avvalersi di coproduzioni. A proposito di "Non ti muovere", ha rievocato il suo incontro con l'attrice e protagonista Penelope Cruz film, definendola una donna bellissima e dai modi vagamente "ciociari", un giusto equilibrio d'umiltà ed ambizione. E si mormora che l'interprete spagnola, letta la sceneggiatura, abbia deciso di inviargli da New york una cassetta contenente il provino per consentirgli di valutare le sue qualità interpretative ed eventualmente sceglierla: ma evidentemente Castellitto non aveva dubbi sul suo acclarato talento, anche se a proposito di "Volver", il suo ultimo film, asserisce: "Tra i film di Almodovar non è esattamente il genere che preferisco".
Ha rivelato inoltre che i romanzi scritti da sua moglie è come se fossero, in parte, stati scritti a quattro mani, poiché più volte egli rielabora le sceneggiature propostegli, fiero oltretutto del ruolo di deus ex machina che a suo dire è attribuibile ad ogni regista. Soffermandosi sul romanzo "Non ti muovere" dal quale è stato tratto l'omonimo film, ha rivelato che sarebbe il frutto di ben sei anni di lavoro della sua consorte, la scrittrice Margaret Mazzantini, che egli menziona nel corso dell'intervista ripetutamente ed affettuosamente: sembrerebbe quindi la loro una sinergia collaudata destinata a ripetersi nei prossimi film che saranno proposti dal regista, nonostante siano altrettanto memorabili le sue interpretazioni di alcuni produzioni per la tv, come "Padre Pio".
Dopo Cannes e Napoli, Castellitto è diretto a Venezia, dove sarà presentato il film di Gianni Amelio "La stella che non c'è", girato in Cina la scorsa estate con l'attrice Thai-Lin. A questo proposito si è soffermato a ricordare con nostalgia il suo soggiorno cinese durato ben settanta giorni durante i quali, assicura, non ha mai consumato cibo cinese!
Al termine dell'intervista l'attore è stato insignito di un prestigioso riconoscimento ed ha salutato i presenti auspicando un suo ritorno a Napoli.
La manifestazione napolifilmfestival ha visto protagonisti i registi quali Paolo Sorrentino, Cristina Comencini, Ugo Gregoretti ed Alessandro Benvenuto, Paolo Virzì e Marco Bellocchio.
(articolo pubblicato il 17/06/2006) |