Festa alla Casa de Cinema per “Terraferma”
Premio Pasinetti dei giornalisti cinematografici
come “miglior film italiano presentato a Venezia”
Roma, 26 settembre – “La candidatura agli Oscar? Certo che ci spero… La speranza di essere prescelto è forte, sarebbe meraviglioso”: così Emanuele Crialese alla vigilia della decisione sulla designazione del candidato italiano alla “cinquina” del miglior film straniero, in arrivo domani, tra gli otto titoli indicati per rappresentare il cinema italiano agli Academy Awards. L’occasione per un incontro con il regista, i protagonisti del suo film Filippo Pucillo e Beppe Fiorello, alla Casa del Cinema dove Crialese è stato festeggiato anche dai produttori di Terraferma, ricevendo dai giornalisti cinematografici il Premio Francesco Pasinetti: “Un riconoscimento del quale sono sinceramente dichiarazione sono onorato” ha detto “perché è un premio “storico” ma soprattutto perché viene dai giornalisti”. Il Sngci ha infatti segnalato Terraferma, miglior film, quest’anno, tra tutti gli italiani presentati all’ultima Mostra di Venezia.
Un premio “Perché tra cronaca autentica e racconto epico, tra realismo e poesia mette a fuoco, con splendide immagini e un cast eterogeneo di particolare forza espressiva, un capitolo di quotidianità che è già Storia dei nostri tempi, andando oltre la terra degli sbarchi, con un messaggio universale di solidarietà”.
Entusiasti anche Filippo Pucillo, il giovane protagonista lampedusano del film e Beppe Fiorello che in Terraferma ha lavorato intensamente incarnando l’altra faccia dell’isola dei pescatori e delle tradizioni, nel miraggio dei soldi più facili con il turismo.
Il film è prodotto da Cattleya e Rai Cinema in collaborazione con Sensi/Cinema-Regione Sicilia; grande soddisfazione anche dai produttori presenti alla premiazione Marco Chimenz (Cattleya), Carlo Brancaleoni (Rai Cinema) e Alberto Versace (Sensi/Cinema – Regione Sicilia).
“Ringrazio tutti – ha detto Crialese – ovviamente la stampa cinematografica ma tutto il gruppo che mi ha accompagnato in questo viaggio» ha detto il regista, “Da Rai Cinema a Cattleya , la Sicilia e tutti i talenti che mi hanno affiancato nel film, da Filippo Pucillo a Beppe Fiorello che ha dato prova di grandissima umiltà, si è messo in discussione e si è lasciato manipolare, da Donatella Finocchiaro a Mimmo Cuticchio. E poi tutti i miei collaboratori più stretti, dal co-sceneggiatore Vittorio Moroni che mi ha supportato anche umanamente all’aiuto regista Emiliano Torres, senza dimenticare Fabio Cianchetti che per la fotografia è stato il mio Caravaggio”.
Terraferma, che presto volerà al Rio Cine Festival e al London Film Festival, “è stato un film molto voluto, studiato, ricercato e atteso. Per Rai Cinema rappresenta un grande punto di arrivo” ha detto Carlo Brancaleoni, ricordando che proprio Caterina D’Amico, oggi alla guida della Casa del Cinema ne aveva avviato il progetto. Marco Chimenz , anche a nome di Tozzi e Stabilini, ha aggiunto, poi, che “Cattleya da tempo aveva il sogno di lavorare con Crialese” e che “in Italia ma soprattutto all’estero Terraferma sta mostrando il suo potenziale un poco alla volta. La Mostra di Venezia è stato il primo passo, poi è arrivato il festival di Toronto, ora c’è il Premio Pasinetti e presto ci saranno altri festival, con nuovi compratori. Questo film è. del resto, un oggetto un po’ misterioso, ha un tema forte e sociale, all’inizio confonde ma poi commuove”. Un vero record di proiezioni e molto entusiasmo infine da Alberto Versace, presidente di “Sensi Cinema”: “Sì, l’ho visto sei volte” ha raccontato “Fa discutere, apre temi importanti e attualissimi, fa riflettere attraverso immagini belle e rappresenta bene il nostro Paese e molte contraddizioni di oggi”.
Dalla Sicilia anche un messaggio con la soddisfazione e un inatteso punto critico dell’ Assessore Regionale al Turismo della Regione, Daniele Tranchida, che sul film è intervenuto anche con la sua sensibilità di docente e saggista cinematografico: “Terraferma ha la forza e la tempra di una tragedia classica, è un racconto autentico e drammatico degli sbarchi visti con gli occhi dei pescatori” ha scritto Tranchida “La poesia civile di Crialese scuote le coscienze e il film anche all’estero prenderà tanti premi”.
Parola infine al cast: “questo film mi ha dato la possibilità di annullare i gradi di separazione tra me ed Emanuele” ha raccontato Beppe Fiorello. “Tra noi c’era già un’amicizia ma mancava la saldatura che ora non mi farà staccare più da lui”. Filippo Pucillo, ormai smaliziato, dopo due passaggi alla Mostra del Cinema insieme a Crialese, nel mondo dei premi e dei red carpet ha invece ricordato l’esperienza di Venezia e di quel tappeto rosso (sul quale aveva già sfilato nel 2006 per Nuovomondo): “Non è da tutti riuscire ad arrivarci. Per farlo, bisogna conquistarlo” ha detto con la stessa testardaggine e la determinazione del suo personaggio nel film. “E io quest’anno ho proprio lavorato duro”.