Dal 17 ottobre sulla piattaforma di Amazon Prime si potrà vedere il sequel di “Addio al nubilato“ del regista FRANCESCO APOLLONI. Confermato il cast femminile: il quartetto di attrici del precedente film, Laura Chiatti, Antonia Liskova, Jun Ichikawa, Chiara Francini, la novità è un cast di giovanissimi attori che per il 50% rappresenta il focus della storia.
Nel primo film in versione “on the road “ il quartetto di amiche (unite da 20 anni di amicizia) si trovano negli USA per festeggiare Chiara che si deve sposare il film si svolge lungo un viaggio nel Paese.
La nuova pellicola in uscita domani utilizza la stessa modalità narrativa “on the road” un racconto itinerante ambientato in Italia. La base di partenza è la medesima: un matrimonio e un addio al nubilato.
Le quattro amiche si ritrovano per festeggiare il matrimonio di Eleonora che poche ore dalla celebrazione rimane sola, il futuro sposo “il tigre” (precedentemente conosciuto nel primo film) preso da paure pre-matrimoniali non si presenta e lascia Eleonora con un messaggio su WhatsApp. Le amiche le si stringono accanto per consolarla e così iniziano il viaggio di Eleonora rimandato più volte per esaudire la promessa fatta alla madre di seppellire i resti del padre morto per cause violente.
Durante il viaggio diverse sono le tappe che raggruppano i vari motivi personali delle quattro amiche verso la meta finale: il cimitero ebraico a Gorizia. Nella seconda parte la storia prende un risvolto diverso le quattro protagoniste si ritrovano coinvolte loro malgrado in una situazione inaspettata che sconvolge le loro vite nel personale ponendole difronte a scelte di vita, fantasmi del passato, riflessioni introspettive. Entrano in una piccola realtà rappresentata da una comunità di recupero di bambini con problematiche, nella comunità si sopravvive e si sogna la vita con l’aiuto del teatro con la rappresentazione di Peter Pan. Il film nel suo narrare tocca diversi aspetti sociali e le problematiche odierne: il razzismo, l’integrazione sociale, la delinquenza, la discriminazione di genere, l’omofobia e l’omosessualità, la famiglia e la maternità.
Il ritratto della nostra attuale società, i cambiamenti dei costumi sociali che a volte non seguono lo stesso passo con i cambiamenti che l’essere umano è in grado di compiere nella vita. Vuol essere una commedia agrodolce che lascia spunti di riflessione. Se nel complesso la trama è buona sono da apprezzare i giovani/piccoli attori che hanno ben contribuito alla riuscita complessiva.