L’intensità della vita di Fernanda Wittgens difficilmente può sintetizzarsi in una fiction televisiva. L’onore della produzione di Mario Rossini con la coproduzione RAI FICTION – RED FILM va nella serietà, precisione e coerenza con la quale hanno voluto rendere omaggio ad una grande figura femminile.
In onda il 31 Gennaio su RaiUno, vede nei dettagli forniti dalla recitazione di Matilde Gioli, nei panni della protagonista, di Maurizio Marchetti nelle vesti di Ettore Modigliani, una interessante ricostruzione dove con precisione si rivive nell’arco temporale dagli anni ’20 agli anni ’50 del precedente secolo. Al contempo stesso bisogna notare che difficilmente saranno percepibili dai giovani di oggi, per via della poca trasmissione storica generazionale di quei valori e di quei modi di agire.
Fortunatamente, la RAI possiede questa memoria e la trasmette, cogliendo l’occasione anche della giornata della Memoria della Shoah.
L’aspetto storico che forse andrebbe curato diversamente è il ritenere che i fatti, già accaduti, dovevano accadere in quella forma. Oltre alla lotta per l’emancipazione femminile per la libertà dell’arte, null’altro si poteva prevedere, soprattutto durante la 2a guerra mondiale. Ordinare e raccontare i fatti storici come predestinazione è una forma non corretta.
“L’arte è una della più alte forme di difesa dell’umano”, diceva Fernanda Wittgens e sicuramente in questo tempo di guerra è bene ricordarlo unito al fatto che questa difesa richiede una forte volontà di esecuzione, come Fernanda aveva.