In questi giorni con Ennio di Giuseppe Tornatore possiamo vedere nelle sale un documentario racconto sul nostro compositore più famoso del Novecento.
In uscita il 17 Febbraio prossimo, vede la presenza di un nutrito gruppo di artisti: il regista Tornatore; Carlo Verdone; Clint Eastwood; Quentin Tarantino; Oliver Stone; Hans Zimmer; Barry Levinson; Bernardo Bertolucci; Lina Wertmüller e tanti altri.
Ognuno di loro regala un dettaglio, un punto di vista, la sua personale esperienza col Maestro, vincitore di due premi Oscar. Pertanto non è un documentario nella sua forma classica, bensì un compendio di cinema, nel quale Tornatore saggiamente lo ha sintetizzato come manuale per il futuro.
Cosa si può imparare dalla sua visione? Proviamo ad immaginarci il futuro, quando la generazione che è vissuta con il Maestro non ci sarà più.
Ennio Morricone è il simbolo del talento unito ad una instancabile capacità di lavoro. Suggeriva film con le sue colonne sonore, enfatizzava la proiezione con i suoi famosi motivi. Pensiamo alla trilogia del dollaro o i “C’era una volta” di Sergio Leone, La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, i film di Pasolini e Montaldo.
La sua formazione accademica parte con l’Accademia di Santa Cecilia, con il professore e compositore Goffredo Petrassi. Ma parte soprattutto dalla accettazione del lavoro musicale non in senso astratto, né tantomeno come fatto dovuto, come accade spesso con i vari nuovi cantanti italiani, già intrisi di ufficio stampa e social network.
Colonne sonore, proprie composizioni, canzoni di Mina, appartenenza al Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza: il compositore considerava la propria arte come lavoro ma anche come totalità della sue espressione.
Certamente il contesto italiano del secondo dopoguerra, con la sua ripresa economica in totale divenire, rappresentava un mercato attivo, che chiedeva prodotti. Cosa fare oggi con una situazione di mercato stagnante, perchè fortemente sviluppato? E’ a questa domanda che le future generazioni dovranno rispondere, prendendo esempio dalla pazienza, sobrietà e lavoro di Ennio Morricone.