A voler mettere un punto fermo, a cinquanta anni dall’evento, vuol essere Guido Travan, autore del libro Il giorno della verità.
Edito da youcanprint, e’ un romanzo storico nel quale scienza, passione, amore ed intrighi si mescolano per ribadire che lo sbarco, semplicemente, non e’ avvenuto per impossibilita’ tecniche nel realizzarlo.
E non lo sara’ almeno fino al 2030, anno nel quale la Cina ha confermato di poter sbarcare umani sulla Luna.
E bisogna anche ricordare che proprio nella notte del 12 Aprile la sonda israeliana Beresheet si e’ schiantata sul suolo lunare: voleva essere il quarto paese ad effettuare tale operazione ma Israele ha dovuto constatare un problema al motore centrale e la successiva distruzione dell’apparecchio di circa 600 kg a causa dello schianto sul suolo della Luna. A dimostrazione di quanto sia difficile, anche con le tecnologie odierne tale operazione.
Comunque, a livello politico quella battaglia doveva essere vinta.
Quando si parla dello sbarco sulla Luna, si tirano fuori le teorie del complotto o si ricercano nuove prove scientifiche per comprovare o meno l’evento. Lei, nel suo libro, cosa ha fatto di realmente nuovo per parlare di questo argomento?
Ho approfondito tutta la teoria. Un mio amico, il giornalista Massimo Mazzucco, ha dedicato anni della sua vita su questo argomento. Nel suo meraviglioso documentario è riassunto punto per punto, in maniera obiettiva senza farsi influenzare dalle voci, analizzando i fatti, l’analisi sullo sbarco sulla Luna. Come lui, mi sono attenuto ai fatti.
E’ una pagina, nel momento in cui ci sarà questo sbarco ed io ne sono convinto, che andrà riscritta e che come tale può contenere degli scheletri nell’armadio. Quando essi ci sono cosa fa un paese? Pone il segreto di Stato. Come ad esempio per l’omicidio di Kennedy, per il quale ancora ci sono documenti secretati.
Però intanto, nel momento in cui va a secretare dei documenti indica che ci sono cose che vuole nascondere.
Ho voluto costruire un romanzo che fosse il più possibile coinvolgente emotivamente, al fine di evitare di creare l’ennesimo saggio che annoia. Riuscire a combinare un intreccio tra finzione, data dai quattro personaggi principali, ed i personaggi storici realmente vissuti, come Thomas Baron o Werner von Braun, a mio avviso è riuscita a sviluppare un racconto compiuto.
Sì, inoltre ho sempre prediletto leggere molti libri, soprattutto quelli che coinvolgessero emotivamente: con in più che si imparasse qualcosa. Alla stessa maniera, ho voluto in questo libro riportare non solo questo schema ma la stessa capacità di emozionare. E molte persone mi hanno riferito, dopo la lettura, che non immaginavano minimamente la quantità di informazioni nascoste in quell’evento. Apre la mente su molti argomenti, la manipolazione delle informazioni ad esempio: chi detiene la possibilità di controllarla impone cosa riportare, cosa mettere in evidenza. Oggi è molto più facile manipolare l’informazione influenzando l’opinione pubblica, accadendo nei più svariati campi.