Presentato in anteprima mondiale alla 70° edizione del Festival di Cannes nella sezione della “Quinzaine des Réalisateurs”, Cuori puri è il film d’esordio del regista italiano Roberto De Paolis, già autore di vari cortometraggi; i protagonisti sono gli esordienti Selene Caramazza e Simone Liberati.
Ispirato a un fatto realmente accaduto è una storia di amori adolescenziali, con problematiche legate al razzismo; ambientato nella periferia di Roma a Tor Sapienza Agnese e Stefano si incontrano per la prima volta. Agnese ha diciotto anni, Stefano venticinque provengono da ambienti opposti, si incontrano e si uniscono spinti vicendevolmente a trovare un ” punto ” per stare insieme. Agnese è una timida diciottenne, oppressa dalla madre Marta donna dura, bigotta, repressa, teme che la figlia possa fare i suoi stessi errori (Barbora Bobulova), la vuole vergine fino al matrimonio. Stefano è un duro dall’animo buono, troppo tenero per essere un duro troppo bullo per essere un “bravo ragazzo”; si sforza per mantenere un lavoro di supervisore nel parcheggio di un supermercato occupato in parte da una comunità rom è alle prese con una famiglia che gli ha presto insegnato la realtà di strada, in conflitto con un padre delinquente che non ama e dal quale non si è mai sentito amato. Il film si snoda tra le due ambientazioni: ragazzi che partecipano attivamente alle attività della parrocchia: volontariato, catechesi servizio sociale etc…e comitive di ragazzi di strada dediti alla droga, furto, violenza in genere; sullo sfondo a tenere uniti il tema del razzismo. L’amore che nasce è l’emblema di quella purezza che è dentro ciascuno il punto di inizio e di fine. La rivelazione contro stereotipi e pregiudizi, la paura del diverso è un film duro si fatica un po’per tirare il filo della storia, tanti sono gli spunti che gli arrivano ma il finale non è del tutto scontato. Si denota come il regista abbia lasciato libera interpretazione ai protagonisti e le riprese risultano molto reali e naturali. Sicuramente un film per meditare.