La pellicola racconta l’incredibile storia vera del mitico giocatore di calcio che da semplice ragazzo di strada arrivò alla gloria, appena diciassettenne.
Trainando la nazionale brasiliana alla vittoria del suo primo mondiale nel 1958 e diventando poi il più grande calciatore di tutti i tempi, vinse due Coppe del Mondo. Venuto al mondo in povertà, affrontando un’infanzia difficile, Pelé ha usato il suo stile di gioco poco ortodosso facendo rivivere la ginga e il suo spirito indisciplinato per superare ogni tipo di ostacolo e raggiungere la grandezza che ha spronato un intero Paese, mutandolo per sempre.
Prima essere nominato Pelé, “Dico” lavava i pavimenti di casa dei genitori di José João Altafini (dal 1972 giocatore della Juventus). Alcuni suoi compagni di scuola lo prendevano in giro perché pronunciava male in Pilé il nome del portiere Bilé, ancora inconsapevole che quel nomignolo lo avrebbe accompagnato fino alla gloria. Come quella di tanti bambini nati nelle favelas, la giornata di Pelé si consuma tra la scuola e un pallone di stracci che vola da un tetto all’altro, senza mai toccare terra.
Ottima la sceneggiatura quasi sempre divertente, stupenda l’interpretazione di Leonardo Lima Carvalho (Pele da piccolo) e di Kevin de Paula (Pelé calciatore).
Una pellicola commovente e allo stesso tempo entusiasmante, che sa risvegliare i sogni nascosti di ciascuno di noi. Un film, diretto dai fratelli Jeff e Michael Zimbalist.